martedì 5 giugno 2012

Mauri si rifugia nella sua Monza.

RASSEGNA STAMPA- GAZZETTA DELLO SPORT





La sagoma elegante di Stefano Mauri compare in fondo al piazzale del carcere di Cremona quando mancano dieci minuti alle nove e il sole è già calato. Ha addosso una felpa nera con gli inserti in pelle e porta in spalla una sacca di cuoio. Il viso è disteso, quasi sorridente. Lo stato d’animo magari no.[.....]  E non sarà facile, visto che il gip Salvini ha disposto per Mauri gli arresti domiciliari. «Non posso parlare», ripete Mauri davanti alle telecamere delle tv, schierate all’ingresso da quasi tre ore. Fuori, ad aspettarlo, c’è Tiziano Gonzaga, suo storico procuratore, il quale lo segue da quando il calciatore brianzolo aveva 17 anni e giocava in Eccellenza nel Brugherio, sognando la carriera che poi ha fatto con Modena, Brescia, e soprattutto Lazio, prima di venire travolto dallo scandalo. [....]
Il centrocapista, accusato delle presunte combine di Lazio-Genoa e Lecce-Lazio, assieme al vecchio amico Alessandro Zamperini e con la regia degli Zingari, ha chiesto di trascorrere il periodo dei domiciliari a Monza, nella casa dei genitori Pietro e Rossella, pensionati. Ora gli avvocati Melandri e Buceti sono pronti a presentare ricorso, prima del processo sportivo atteso in estate. Mauri, che a Cremona ha fornito una versione considerata «scarsamente plausibile e costruita a posteriori», rischia una squalifica pesante.
[.....] Prima di lui erano usciti Matteo Gritti, che si è stretto in un lungo abbraccio con la moglie; Ivan Tisci, che non aveva nessuno ad aspettarlo e si è allontanato a piedi da solo; il genoano Omar Milanetto, anche lui atteso dalla moglie. Per Gritti e Milanetto il gip ha ordinato gli arresti domiciliari, per Tisci l’obbligo di firma due volte alla settimana. In carcere resta solo il sampdoriano Cristian Bertani, che si è avvalso della facoltà di non rispondere ma potrebbe essere sentito a breve da Di Martino.
(ceniti-perna)

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