Quando nella propria vita serve ripartire, due mani tese possono costituire un buon inizio.
Per Mauro Zarate, il primo step da cui far partire il proprio riscatto risiede nelle parole di Petkovic: “
Sto
aspettando che Zarate mi faccia vedere in campo il suo valore e
riconquisti la fiducia dei suoi compagni. Il resto sono chiacchiere”.
Per l'attaccante argentino, sapere che il mister lo sta “aspettando”
deve essere il primo passo per riacquistare fiducia e rimettersi in
carreggiata.
La voglia di spaccare il mondo subito-prima di adesso va un attimo accantonata:
solo un lavoro meticoloso, graduale e soprattutto quotidiano può
ripresentare il talento di Haedo nelle migliori condizioni possibili.
La seconda mano tesa, sintomo che il numero 10 sembra aver recepito il messaggio, proviene proprio dal diretto interessato: come riporta il Corriere dello Sport,
Zarate
ha infatti ottenuto dalla società di poter avvalersi di un personal
trainer, in modo da intensificare la preparazione atletica. Per
riportare Maurito ai livelli straordinari del suo primo anno a Roma,
certamente questa notizia non costituisce una garanzia assoluta. Ma può
rappresentare un buon passo in avanti. Soprattutto restituisce un dato
fondamentale:
il “blocco da prestazione” di Zarate trova le sue cause in buona parte nella condizione fisica. Riportando
alla mente le prodezze della prima stagione – il gol al derby, le reti
alla Juventus e alla Sampdoria in Coppa Italia – salta subito all'occhio
come sia stata proprio la predominanza nello scatto e nel dribbling a
rendere Zarate l'idolo della Curva Nord. Uno smalto progressivamente
perso, tanto a Roma quanto nella parentesi all'Inter.
Anche la
posizione in campo conta, certamente, dal momento che Maurito ha fatto
vedere le cose migliori giocando da prima punta in un attacco a due, in
coppia con Goran Pandev. Un giocatore dalle doti indiscusse
come l'argentino, tuttavia, è in grado di rendere a dovere anche
giocando in posizione più arretrata.
Serve però la convinzione
nei propri mezzi, l'umiltà di non essere il primo della classe e,
appunto, un'ottima condizione atletica. Zarate sembra aver
capito che la non convocazione per la gara di Pescara non è stata una
bocciatura definitiva. Come non lo sarà quella che, eventualmente,
potrebbe arrivare con il Milan, anche se il dubbio verrà svelato
solamente al momento della pubblicazione della lista da parte di
Petkovic. Tra campionato, Europa League e Coppa Italia,
il
talento di Haedo ha almeno sedici partite di fronte a sé: il primo
traguardo, infatti, sarà per forza di cose la sosta per Natale.
Al ritorno in campo, infatti, il nuovo anno coinciderà con l'inizio
della sessione invernale del mercato. Dalla Francia (sponda Olympique
Marsiglia), ma anche dalla Spagna e dall'Inghilterra rimbalzano voci di
interessamento. Lasciare di nuovo la Capitale, però, sarebbe una
scommessa troppo grande da perdere. Il cammino non è semplice, di rivali
davanti Zarate ne ha molti: Miroslav Klose è intoccabile lì davanti, il
suo vice designato è Sergio Floccari. Le carte da giocarsi, però,
Maurito ce le ha. Con un personal trainer accanto, ma soprattutto con la
voglia di mettersi a lavorare sodo, la strada potrà apparire meno dura.
Fonte: Stefano Fiori-Lalaziosiamonoi.it
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