giovedì 16 agosto 2012
ND MURA 05 - LAZIO - Designazione arbitrale
La gara tra gli sloveni del ND Mura 05 e la Lazio, valevole per l'andata del Playoff di Europa League in programma il 23 agosto 2012, sarà diretta dal nordirlandese Mark Courtney.
Lazio Malmoe - Probabili formazioni
La Lazio lavora intensamente in attesa del Playoff di Europa League in programma il 23 agosto 2012. La squadra si è allenata anche ieri, Ferragosto. Questa sera è in programma allo stadio Olimpico l'amichevole Lazio-Malmoe. Nella Lazio saranno assenti i giocatori che sono stati convocati con le rispettive nazionali (Cana, Lulic, Gonzalez, Alfaro, Klose e Kozac) e queste sono le probabili formazioni:
LAZIO (4-2-3-1) Marchetti; Konko, Biava, Dias, Cavanda; Onazi, Ledesma; Candreva, Hernanes, Mauri; Zarate. A disp.: Bizzarri, Zauri, Diakitè, Radu, Rozzi, Floccari, Rocchi. All. Petkovic.
MALMOE (4-4-2) Dahlin; Albornoz, Jansson, Andersson, Ricardinho; Hamad, Halsti, Figueiredo, Thern; Ranegie, Larsson. All. Norling.
LAZIO (4-2-3-1) Marchetti; Konko, Biava, Dias, Cavanda; Onazi, Ledesma; Candreva, Hernanes, Mauri; Zarate. A disp.: Bizzarri, Zauri, Diakitè, Radu, Rozzi, Floccari, Rocchi. All. Petkovic.
MALMOE (4-4-2) Dahlin; Albornoz, Jansson, Andersson, Ricardinho; Hamad, Halsti, Figueiredo, Thern; Ranegie, Larsson. All. Norling.
martedì 14 agosto 2012
Lista di convocati per il playoff di Europa League
Come pubblicato sul sito ufficiale della Lazio, ecco la lista Uefa per il Playoff di Europa League in programma il 23 agosto 2012 in Slovenia e il 30 agosto 2012 all'Olimpico:
PORTIERI: 16 Berardi, 1 Bizzarri, 22 Marchetti.
DIFENSORI: 20 Biava, 39 Cavanda, 21 Diakitè, 3 Andrè Dias, 29 Konko, 26 Radu, 5 Scaloni.
CENTROCAMPISTI: 87 Candreva, 38 Cataldi, 8 Hernanes, 15 Gonzalez, 24 Ledesma, 27 Cana, 19 Lulic, 6 Mauri, 23 Onazi.
ATTACCANTI: 99 Floccari, 11 Klose, 18 Kozak, 9 Rocchi, 25 Rozzi, 10 Zarate
PORTIERI: 16 Berardi, 1 Bizzarri, 22 Marchetti.
DIFENSORI: 20 Biava, 39 Cavanda, 21 Diakitè, 3 Andrè Dias, 29 Konko, 26 Radu, 5 Scaloni.
CENTROCAMPISTI: 87 Candreva, 38 Cataldi, 8 Hernanes, 15 Gonzalez, 24 Ledesma, 27 Cana, 19 Lulic, 6 Mauri, 23 Onazi.
ATTACCANTI: 99 Floccari, 11 Klose, 18 Kozak, 9 Rocchi, 25 Rozzi, 10 Zarate
Oggi doppia seduta in vista del Malmoe
Come riportato nell'edizione odierna del "Corriere dello Sport", oggi Petkovic e il gruppo si ritroveranno al Centro Sportivo di Formello per una doppia seduta di allenamento. I giocatori della Lazio, si alleneranno anche domani mattina in vista della sfida di giovedì sera contro il Malmoe, che sarà il preludio del Playoff di Europa League in programma il 23 agosto in Slovenia. Sono sei gli elementi non disponibili giovedì per la Lazio, perchè convocati con le rispettive nazionali:
Klose dalla Germania, Kozak convocato dalla Repubblica Ceca, Gonzalez e Alfaro dall' Uruguay, Cana dall'Albania e Lulic dalla Bosnia.
Klose dalla Germania, Kozak convocato dalla Repubblica Ceca, Gonzalez e Alfaro dall' Uruguay, Cana dall'Albania e Lulic dalla Bosnia.
Esce Hernanes Entra...
31 partite la scorsa stagione, 21 cambi, solo sei partite giocate a
tempo pieno, non è solo Petkovic ad interrogarsi su Hernanes, già Reja
aveva detto la sua con i fatti sull'argomento 'Hernanes-rendimento':
esce Hernanes, entra.. Forse fosse rimasto Reja, come riporta il
Corriere dello Sport, Hernanes avrebbe chiesto la cessione, Petkovic lo
ritiene un caposaldo, ma certo nel 4-4-2 farlo giocare insieme ad un
solo mediano di copertura è un azzardo, e nella Petkovisione il pressing
parte già dalle punte, figurarsi dal trequartista. Pressing, non certo
il pane preferito del brasiliano per caratteristiche. Sostituito con
Mauri contro il Getafe, con il rientro di Ederson il brasiliano è tutto
meno che titolare inamovibile: sta a lui dimostrare di meritare il
posto. Non tutti sono leader, ci sono momenti in cui la concorrenza
preme forte, e bisogna dimostrare il proprio valore.
Fonte: Luca Capriotti - Lalaziosiamonoi.it
Diakite - E' rottura
Diakité non vuole rinnovare. È ormai da qualche giorno che questa notizia circola nell’ambiente biancoceleste e continuano ad arrivare conferme. Come spiegato in esclusiva dalla redazione de "lalaziosiamonoi.it" nella giornata di ieri, il difensore francese non vuole smuoversi dalla richiesta del milione di euro, e Lotito, rimasto fermo all’ultima offerta di 650.000 euro, non è intenzionato a esaudire le sue richieste. Ormai tra le parti è rottura. Pur di non vederselo sfilare il prossimo anno a parametro zero, la Lazio adesso vuole venderlo il prima possibile. Mentre il Corriere dello Sport prospetta la soluzione granata del Torino, la Gazzetta dello Sport ipotizza delle soluzioni russe (sicuramente più redditizie per il giocatore) rappresentate da Zenit San Pietroburgo e Rubin Kazan. Sempre sulla rosea, in attesa di avere novità da Granqvist, è anche indicato il possibile sostituto: si tratta di Capuano del Pescara. Il difensore era già stato seguito in passato e potrebbe essere inserito in un’eventuale cessione di Foggia agli abruzzesi, che non hanno nemmeno abbandonato definitivamente il sogno Kozak. Per l’attacco spunta anche un nome nuovo: è il norvegese Mohammed Abdellaoue dell’Hannover. Il 26enne, alto 1.82 può giocare sia prima che seconda punta e potrebbe essere la riserva di Miroslav Klose. L’anno scorso ha segnato 11 reti in Bundesliga e alte 3 le ha realizzate in Coppa. Il suo valore di mercato si aggira sui 7 milioni di euro, ma è difficile che la Lazio decida di puntare su di lui visto che, avendo già giocato entrambe le partite tra Hannover e St. Patricks del terzo turno preliminare di Europa League, non potrebbe giocare la stessa competizione con i biancocelesti se non da gennaio.
Come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport la Lazio, torna alla carica per Granqvist, nonostante la trattativa sia stata bloccata dalla dirigenza e dall'allenatore rossoblu, Lotito non demorde e cerca il rilancio, anche se il club del presidente Preziosi gioca al rialzo e vorrebbe chiudere a cinque o sei milioni di euro. La Lazio dal canto suo rivendicherebbe i tre milioni sfumati dal mancato riscatto di Sculli, e vorrebbe inserire anche l'argentino Carrizo nella trattativa. Lo stesso calciatore, starebbe spingendo per trasferirsi in maglia biancoceleste. L'operazione è complicata, ma ancora aperta. La Lazio intanto si guarda attorno, e scruta le possibili alternativa, oltre a Xandao, ai biancocelesti è stato proposto il possente difensore centrale dell'International, Rodrigo Moledo. Il difensore brasiliano, può essere acquistato per meno di quattro milioni, ma a bloccare la Lazio, ci sarebbe il suo status da extracomunitario. A tenere banco ormai da settimane è la questione esterno sinistro, e se si continua a seguire Dennis Aogo dell'Amburgo, come anticipato in Esclusiva dalla redazione di "lalaziosiamonoi.it" il nome nuovo potrebbe essere Zakarya Bergdich, esterno franco-marocchino del Lens.
Come riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport la Lazio, torna alla carica per Granqvist, nonostante la trattativa sia stata bloccata dalla dirigenza e dall'allenatore rossoblu, Lotito non demorde e cerca il rilancio, anche se il club del presidente Preziosi gioca al rialzo e vorrebbe chiudere a cinque o sei milioni di euro. La Lazio dal canto suo rivendicherebbe i tre milioni sfumati dal mancato riscatto di Sculli, e vorrebbe inserire anche l'argentino Carrizo nella trattativa. Lo stesso calciatore, starebbe spingendo per trasferirsi in maglia biancoceleste. L'operazione è complicata, ma ancora aperta. La Lazio intanto si guarda attorno, e scruta le possibili alternativa, oltre a Xandao, ai biancocelesti è stato proposto il possente difensore centrale dell'International, Rodrigo Moledo. Il difensore brasiliano, può essere acquistato per meno di quattro milioni, ma a bloccare la Lazio, ci sarebbe il suo status da extracomunitario. A tenere banco ormai da settimane è la questione esterno sinistro, e se si continua a seguire Dennis Aogo dell'Amburgo, come anticipato in Esclusiva dalla redazione di "lalaziosiamonoi.it" il nome nuovo potrebbe essere Zakarya Bergdich, esterno franco-marocchino del Lens.
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Tare - il caso Marin e il mercato!
Sul pullman per Rivisondoli, dieci giorni fa, all'alba del ritiro della
nuova Primavera, mancava solo lui all'appello. Vlad Marin aveva già
compiuto la sua scelta, aveva ceduto alle sirene provenienti dalla terra
d'Albione, sedotto dal fascino dell'Academy di un club in ascesa come
il Manchester City. Nubi all'orizzonte, fino a quel momento, Bollini,
allenatore che in lui ha sempre creduto, lo aveva lanciato nelle
final-eight di Gubbio. Lui, Vlad, aveva cominciato la stagione agli
ordini di Simone Inzaghi, tra le fila degli Allievi Nazionali. Poi il
salto in Primavera, a campionato in corso: i primi spezzoni, le prime
prove convincenti. Ha scalato posizioni Marin, Bollini si è convinto e
ne ha fatto parte integrante del gruppo che ha lanciato l'assalto allo
Scudetto, poi sfumato nella finale con l'Inter. Nessuno si aspettava
l'addio in società, nessuno si sarebbe aspettato anche certe lezioni da
alcuni agenti. Igli Tare, in Esclusiva ai microfoni di lalaziosiamonoi.it, non usa mezzi termini: "Io credo che più delle parole, siano importanti i fatti -ha dichiarato il diretto sportivo biancoceleste- e i fatti dicono che nessuna società in Italia ha schierato titolare fisso un ragazzo del '95 durante le finali scudetto.
La Lazio ha dimostrato di credere nel ragazzo, ma è pur vero che lui
era in Primavera da soli quattro mesi e come altri stava portando avanti
un percorso, anche se le qualità erano importanti. Marin ha giocato
sotto età e la società ha dimostrato di credere in lui, parlano i fatti".
Il comportamento di alcuni protagonisti dell'operazione, non è piaciuto
dalle parti di Formello. Ci si aspettava chiarezza, un comportamento
più limpido: "Se andate a vedere la procedura con i quali
sono stati acquistati i giovani stranieri dalla Lazio. Prima sono state
contattate le società, ci si è accordati con i club per fare dei provini
ottenendo tutti i permessi e dopo aver trovato l'accordo economico e
allora questi giovani sono passati alla Lazio. Il caso Marin non ha
niente a che fare con la lealtà. Io credo che sia stata data
priorità all'aspetto economico e non alla crescita del ragazzo. Non è
vero che alla Lazio, ogni anno, si perdono tre o quattro prospetti,
questo è un caso particolare, dove non c'è stata correttezza. Qualcuno
doveva chiamarci e chiedere quali fosser le nostre intenzioni, i nostri
progetti sul ragazzo. Se fosse stato fatto questo discorso e non ci
fossero state risposte adeguate, allora potrei anche capire. Ma
così...". E' rammaricato Tare, è convinto che la Lazio meritasse un
trattamento diverso, un approccio più rispettoso da tutte le parti in
causa. Nei giorni scorsi si è parlato di attacco a Mancini, Tare frena.
"Io non credo che Mancini abbia il tempo per queste situazioni,
purtroppo ci sono altre persone che lavorano in modo particolare. Poi
quello che conta sono le parole dell'allenatore (Bollini ndr) e se
chiedete al mister vi dirà che il giocatore fino al giorno della
partenza per il ritiro, si era presentato agli allenamenti. Anche da
questo si vede chi lavora in modo corretto e chi no e queste cose
lasciano perplessi. Prendete l'esempio di Tommasone: quello è un caso
completamente diverso. Lì c'è stata anche una valtuazione tecnica.
Abbiamo Rozzi, Keita, Tira, Vivacqua e Lombardi. Quindi la società ha
dovuto fare una scelta". Non solo Marin, però. Anzi. La Primavera
regala indicazioni più che positive. Dal ritiro di Rivisondoli, Bollini
ha tratto spunti importanti. La squadra risponde bene, i nuovi si stanno
integrando al meglio nel credo tattico dell'allenatore di Poggio Rusco.
Il suo 4-3-3 è modulo che esalta i giocatori di talento. Talento che
certo non manca a Milos Antic, centrocampista
dell'Under 18 serba (in possesso del passaporto svizzero), prelevato dal
Grasshopper. Ne parlano come di uno dei maggiori talenti in
circolazione. Un colpaccio. "Sì è vero, lo abbiamo preso ed è un ragazzo molto forte e di prospettiva. Vedrete".
Dalla Primavera alla prima squadra, il passo è breve. La Lazio vive giorni bollenti, non solo per i vari "Nerone", "Caronte" e "Caligola". L'amichevole persa contro il Getafe ha lasciato qualche strascico. La quarta sconfitta, in altrettante gare di un certo livello, ha preoccupato Petkovic che si è sfogato in conferenza stampa, chiamando a raccolta la squadra. Tare, però, spende parole di stima nei confronti sia dei giocatori, che del tecnico: "Lo dicono i fatti: questa è una squadra che quando ha fame, quando ha la voglia giusta può fare ottime cose e battere chiunque. Questo non vuol dire che la società sia seduta ad aspettare, siamo consapevoli di dover fare alcune cose che, però, devono essere fatte bene. Noi dobbiamo muoverci nell'interesse della squadra. Bisogna avere la pazienza di aspettare, si deve avere fiducia nella squadra e nel nuovo staff. Non si possono dare giudizi ad agosto". Le polemiche, in questi giorni, non sono mancate. Il mancato arrivo di alcuni giocatori che -da tempo- erano stati accostati alla Lazio, ha procurato sconforto tra i tifosi. Al 13 agosto è arrivato il solo Ederson, ma Tare rilancia: "Io credo che la differenza tra noi e le squadre che ora vengono incensate per il mercato portato avanti fino adesso è che queste -negli ultimi anni- ci sono sempre state dietro. Io sono convinto che la rosa della Lazio sia già buona, questo non toglie che la società è consapevole di dover intervenire. La squadra, però, va rinforzata nel modo giusto, non dobbiamo prendere giocatori per fare numero. Dobbiamo intervenire per migliorare la rosa a livello di caratteristiche. In questo mercato ci sono stati tanti episodi sfavorevoli e non fallimenti. Putroppo ci sono trattative che vanno bene e altre meno, ma questo non toglie che questa è una buona squadra e purtroppo ho sentito tante critiche che -a volte- sono state strumentali". Granqvist, Xandao o un terzino sinistro. I nomi fatti sono tanti ma il ds della Lazio glissa, non vuole scoprire le carte: "Io non ho mai detto che Xandao è un'alternativa. Ho detto che potrebbe essere, ma in questo momento non è lui. Radu al centro e acquisto di un terzino? La Lazio sta valutando tutte le situazioni, vediamo...". Diciotto giorni al 31 agosto, diciotto giorni prima di tracciare un bilancio. La Lazio lavora per confermarsi ai piani alti.
Dalla Primavera alla prima squadra, il passo è breve. La Lazio vive giorni bollenti, non solo per i vari "Nerone", "Caronte" e "Caligola". L'amichevole persa contro il Getafe ha lasciato qualche strascico. La quarta sconfitta, in altrettante gare di un certo livello, ha preoccupato Petkovic che si è sfogato in conferenza stampa, chiamando a raccolta la squadra. Tare, però, spende parole di stima nei confronti sia dei giocatori, che del tecnico: "Lo dicono i fatti: questa è una squadra che quando ha fame, quando ha la voglia giusta può fare ottime cose e battere chiunque. Questo non vuol dire che la società sia seduta ad aspettare, siamo consapevoli di dover fare alcune cose che, però, devono essere fatte bene. Noi dobbiamo muoverci nell'interesse della squadra. Bisogna avere la pazienza di aspettare, si deve avere fiducia nella squadra e nel nuovo staff. Non si possono dare giudizi ad agosto". Le polemiche, in questi giorni, non sono mancate. Il mancato arrivo di alcuni giocatori che -da tempo- erano stati accostati alla Lazio, ha procurato sconforto tra i tifosi. Al 13 agosto è arrivato il solo Ederson, ma Tare rilancia: "Io credo che la differenza tra noi e le squadre che ora vengono incensate per il mercato portato avanti fino adesso è che queste -negli ultimi anni- ci sono sempre state dietro. Io sono convinto che la rosa della Lazio sia già buona, questo non toglie che la società è consapevole di dover intervenire. La squadra, però, va rinforzata nel modo giusto, non dobbiamo prendere giocatori per fare numero. Dobbiamo intervenire per migliorare la rosa a livello di caratteristiche. In questo mercato ci sono stati tanti episodi sfavorevoli e non fallimenti. Putroppo ci sono trattative che vanno bene e altre meno, ma questo non toglie che questa è una buona squadra e purtroppo ho sentito tante critiche che -a volte- sono state strumentali". Granqvist, Xandao o un terzino sinistro. I nomi fatti sono tanti ma il ds della Lazio glissa, non vuole scoprire le carte: "Io non ho mai detto che Xandao è un'alternativa. Ho detto che potrebbe essere, ma in questo momento non è lui. Radu al centro e acquisto di un terzino? La Lazio sta valutando tutte le situazioni, vediamo...". Diciotto giorni al 31 agosto, diciotto giorni prima di tracciare un bilancio. La Lazio lavora per confermarsi ai piani alti.
Fonte: MarcoValerio Bava-Lalaziosiamonoi.it
lunedì 13 agosto 2012
Terzino, centrale e punta - il trittico che manca
Un terzino sinistro, un difensore centrale e, all'occorrenza, una punta.
Il tridente sulla lista della spesa biancoceleste è ormai noto anche
alle persone più indifferenti al calcio. Circostanza accentuata dal
fatto che queste tre caselle, a meno di venti giorni dalla fine del
mercato, rimangono ancora vuote. Ederson, novello Adamo, ancora deve
trovare il suo partner sotto la voce “Nuovi acquisti”. L'urgenza di un
intervento, come riconosciuto da tutti, spetta al terzino sinistro.
Anche la ricerca di un centrale da affiancare a Dias, Biava e Diakitè,
però, non è da meno a livello d'importanza. Sulla necessità di un nuovo
attaccante, si potrebbe disquisire per ore e ore, argomentando che in
rosa ci sono già Klose, Zarate, Rocchi, Floccari e Kozak. Resta il fatto
che la prima parte del mercato biancoceleste è stata catalizzata dal
“Burak Yilmaz Show”: spettacolo in cui la punta turca aveva già fatto le
valigie per Roma, poi aveva comprato il biglietto aereo per Mosca,
infine ha fatto un piccolo balzo e dal Trabzonspor si è accasato al
Galatasaray. In quei giorni, pertanto, era lampante che una punta
servisse, eccome. Arrivati al 13 agosto, quindi, il trittico
delle lacune da colmare rimane: terzino sinistro, difensore centrale e
un attaccante. Non è un caso, allora, che lo stesso trittico sia stato
proposto al gran completo alla dirigenza biancoceleste. Secondo
indiscrezioni raccolte in esclusiva da Lalaziosiamonoi.it, la scorsa
settimana Lotito e Tare hanno ricevuto tre giovani candidature: il primo nome è quello di Zakarya Bergdich, terzino sinistro del Lens; si passa quindi a Fricson Rafael Erazo,
difensore centrale del Barcelona Sporting Club, squadra dell'Ecuador;
per l'attacco, invece, il nome è quello di Ryan Isaac Mendes Da Graca, o
semplicemente Ryan Mendes, attaccante del Le Havre.
BERGDICH - Partiamo dal primo: Zakarya Bergdich nasce a Parigi nel 1989, da una famiglia di ogirini marocchine. Cresciuto nelle giovanili dello Strasburgo e del Crèteil, il Lens lo ha pescato nel 2010 dall'Alfortville. Fino all'inizio della scorsa stagione, ha fatto la spola tra la prima squadra e il Lens II, team B del club transalpino. Entrato in pianta stabile con i “grandi”, nell'ultima stagione ha totalizzato 25 presenze. Sempre lo scorso anno, ha deciso di rispondere alla chiamata dell'Under 21 del Marocco: tre convocazioni per lui, poi il passaggio all'Under 23 e infine il salto nella nazionale maggiore, con cui ha già collezionato 4 presenze. Con la selezione del Paese nordafricano ha recentemente partecipato alle Olimpiadi di Londra, da cui il Marocco è stato eliminato nel girone eliminatorio. La sua valutazione dovrebbe aggirarsi attorno al milione-milione e mezzo di euro, ma ha il contratto in scadenza nel 2013 e su di lui c'è l'interesse accentuato anche di un altro club di Serie A.
ERAZO - Dalla Francia all'Ecuador: a Quito, capitale dello Stato sudamericano, gioca Fricson Rafael Erazo. Classe '88, con i suoi 190 cm è il classico centrale dominante. Nell'ultima stagione ha indossato la maglia del Barcelona Sporting Club: 26 presenze e 2 reti per lui, oltre a due apparizioni nella Copa Sudamerica (la nostra Europa League). Già nell'estate del 2011 Erazo si era messo in mostra con la sua nazionale in occasione della Copa America, attirando su di sé le attenzioni di diversi club europei. In Sud America è molto stimato. Si era parlato anche di un interessamento della Lazio, ma in realtà non sembra ci sia stato nulla di concreto. Attualmente il suo cartellino è valutato circa due milioni di euro.
MENDES - Dall'Ecuador, di nuovo il salto in Francia: Ryan Mendes è un attaccante di 22 anni, alto 178 cm e capace di giocare sia come punta centrale che come seconda punta. In possesso del passaporto francese, la giovane punta del Le Havre è nato a Capo Verde, in Africa. Con la nazionale del suo Paese ha finora collezionato 9 presenze. Anche nel suo caso, sono due i milioni di euro stimati per il cartellino, ma il suo contratto scade la prossima estate. Su di lui avrebbero messo gli occhi i maggiori club della Ligue 1, che sarebbero in attesa della sua definitiva maturazione per muoversi.
A metà della scorsa settimana, Lotito e Tare hanno avuto un incontro con l' intermediario che cura gli interessi di tutti e tre i giocatori: è Matteo Fittavolini, con un'esperienza di team manager del Siena alle spalle. Durante il meeting, il ds biancoceleste avrebbe mostrato interesse per i nomi proposti, in particolare per Bergdich. A questo primo incontro potrebbero seguire altri contatti, anche se la Lazio deve ancora valutare se seguire almeno una di queste tre piste e, nel caso, se approfondire il discorso già in questa sessione di mercato. Sulla carta, il trittico terzino sinistro-difensore centrale-punta sarebbe pronto e composto da giovani di valore: per fare il salto di qualità, tuttavia, questa Lazio ha bisogno di innesti di sicura affidabilità ed esperienza. Quelli che finora la dirigenza biancoceleste – vedi Granqvist, Balzaretti e in parte Yilmaz - non è riuscita ad acquistare. Sistemate queste lacune, allora, ogni rinforzo giovane e di prospettiva non sarebbe disdegnato.
BERGDICH - Partiamo dal primo: Zakarya Bergdich nasce a Parigi nel 1989, da una famiglia di ogirini marocchine. Cresciuto nelle giovanili dello Strasburgo e del Crèteil, il Lens lo ha pescato nel 2010 dall'Alfortville. Fino all'inizio della scorsa stagione, ha fatto la spola tra la prima squadra e il Lens II, team B del club transalpino. Entrato in pianta stabile con i “grandi”, nell'ultima stagione ha totalizzato 25 presenze. Sempre lo scorso anno, ha deciso di rispondere alla chiamata dell'Under 21 del Marocco: tre convocazioni per lui, poi il passaggio all'Under 23 e infine il salto nella nazionale maggiore, con cui ha già collezionato 4 presenze. Con la selezione del Paese nordafricano ha recentemente partecipato alle Olimpiadi di Londra, da cui il Marocco è stato eliminato nel girone eliminatorio. La sua valutazione dovrebbe aggirarsi attorno al milione-milione e mezzo di euro, ma ha il contratto in scadenza nel 2013 e su di lui c'è l'interesse accentuato anche di un altro club di Serie A.
ERAZO - Dalla Francia all'Ecuador: a Quito, capitale dello Stato sudamericano, gioca Fricson Rafael Erazo. Classe '88, con i suoi 190 cm è il classico centrale dominante. Nell'ultima stagione ha indossato la maglia del Barcelona Sporting Club: 26 presenze e 2 reti per lui, oltre a due apparizioni nella Copa Sudamerica (la nostra Europa League). Già nell'estate del 2011 Erazo si era messo in mostra con la sua nazionale in occasione della Copa America, attirando su di sé le attenzioni di diversi club europei. In Sud America è molto stimato. Si era parlato anche di un interessamento della Lazio, ma in realtà non sembra ci sia stato nulla di concreto. Attualmente il suo cartellino è valutato circa due milioni di euro.
MENDES - Dall'Ecuador, di nuovo il salto in Francia: Ryan Mendes è un attaccante di 22 anni, alto 178 cm e capace di giocare sia come punta centrale che come seconda punta. In possesso del passaporto francese, la giovane punta del Le Havre è nato a Capo Verde, in Africa. Con la nazionale del suo Paese ha finora collezionato 9 presenze. Anche nel suo caso, sono due i milioni di euro stimati per il cartellino, ma il suo contratto scade la prossima estate. Su di lui avrebbero messo gli occhi i maggiori club della Ligue 1, che sarebbero in attesa della sua definitiva maturazione per muoversi.
A metà della scorsa settimana, Lotito e Tare hanno avuto un incontro con l' intermediario che cura gli interessi di tutti e tre i giocatori: è Matteo Fittavolini, con un'esperienza di team manager del Siena alle spalle. Durante il meeting, il ds biancoceleste avrebbe mostrato interesse per i nomi proposti, in particolare per Bergdich. A questo primo incontro potrebbero seguire altri contatti, anche se la Lazio deve ancora valutare se seguire almeno una di queste tre piste e, nel caso, se approfondire il discorso già in questa sessione di mercato. Sulla carta, il trittico terzino sinistro-difensore centrale-punta sarebbe pronto e composto da giovani di valore: per fare il salto di qualità, tuttavia, questa Lazio ha bisogno di innesti di sicura affidabilità ed esperienza. Quelli che finora la dirigenza biancoceleste – vedi Granqvist, Balzaretti e in parte Yilmaz - non è riuscita ad acquistare. Sistemate queste lacune, allora, ogni rinforzo giovane e di prospettiva non sarebbe disdegnato.
Fonte: Stefano Fiori-Lalaziosiamonoi.it
Milos Antic - Conosciamolo
Milos Antic con la magia del Grasshopper |
Centrocampista.
Nato in Serbia il 28 ottobre 1994.
Nazionale Under 18 della Serbia.
E' considerato una promessa del calcio giovanile gioca a centrocampo ma, grazie alla sua velocità, non disdegna frequenti inserimenti in attacco.
La Lazio lo utilizzerà nella squadra Primavera.
Fonte e Foto: LazioWiki.org
Granqvist - Non è finita
Come già annunciato, è iniziata la telenovela Granqvist.
La speranza è intatta: «Mi auguro si sblocchi l’affare Granqvist» , bisbiglia il ds Tare. La Lazio si muove a fari spenti, Lotito ha riscaldato il rapporto con Preziosi nel week-end. L’ha chiamato, ha chiarito, aspetta un segnale. Confida che il difensore svedese possa ancora sbarcare a Formello. Ha alzato la posta: nelle casse rossoblù entrerebbero 2 milioni - per il riscatto - e il cartellino di Sculli (che il Genoa però non vorrebbe). Ovviamente, solo se accettassero l’offerta sotto la Lanterna. Granqvist scalpita: «Il ragazzo vuole venire alla Lazio perché sa che approderebbe in un grande club» , confida Tare. In costante contatto col manager Martin Dahlin. Eppure sempre vigile sul mercato. La beffa rimane dietro l’angolo, ormai bisogna prevederla: «L’alternativa potrebbe essere Xandao» . Congelato da tempo, si sta però orientando altrove.
Rilancio. Soft, ma c’è. Lotito non può farsi sfuggire pure Granqvist: «Era tutto fatto col Genoa, poi qualcosa s’è bloccato. Ma non per colpa nostra» , assicura il ds Tare. Capricci economici, poi scelta tecnica. Roba da matti. Perché sino a pochi giorni fa, Granqvist era ai margini della rosa. Improvvisamente è diventato incedibile e sul mercato è finito Von Bergen. Lo svedese è furioso, ma sta provando a mantenere la calma. E’ in pressing su Preziosi, vuole convincerlo a cedere.
C’è una duplice trattativa. Granqvist da una parte, Lotito dall’altra. Stanno discutendo col presidente rossoblù. E’ iniziata un’opera diplomatica. Perché il numero uno biancoceleste irritato, dopo il dietrofront all’accordo raggiunto a Forte dei Marmi, s’era irrigidito nel silenzio. Da sabato sera ha ripreso a parlare col “vecchio” amico, ha alzato di poco l’offerta per chiudere una volta per tutte l’affare. Doveva rientrare Carrizo, inizialmente. Alla fine il Genoa ha bloccato La Manna. Porta blindata e “Gran Arquero” rigettato. Lotito non ha però il tempo d’offendersi, deve correre per dare a Petkovic un rinforzo in difesa. Per questo, dopo la quarta sconfitta, sabato sera ha alzato il telefono e richiamato Preziosi.
«L’alternativa rimane Xandao» , sussurra Tare. In realtà, il brasiliano dello Sporting ha già aspettato sin troppo. Il ds albanese lo aveva messo in standby, adesso è risentito: «La Lazio ci ha fatto un’offerta e ci abbiamo pensato. La trattativa non è più decollata - rivela l’agente Rivellino - ma ha contato parecchio la volontà del mio assistito» . Il difensore s’è forse raffreddato in freezer. Al ds Tare piace parecchio anche Slobodan Rajkovic, 23 anni, centrale serbo dell'Amburgo. Occhio sempre a Rever, a sorpresa è spuntato poi Rodrigo Moledo dell'Internacional Porto Alegre. Marcantonio classe ‘87, rivelazione della Libertadores, è in scadenza nel 2014.
CAPITOLO CESSIONI
C’è sempre il Levante su Alfaro: «Sì, ma il presidente Lotito vuole darlo in prestito oneroso e in Spagna c’è una crisi peggiore della nostra» , spiega il procuratore D’Ippolito. Per fortuna, non mancano estimatori nel Bel Paese: «In Italia ci sono anche Chievo, Bologna e Pescara» . A proposito, Sebastiani non dimentica Foggia: nuovi contatti per il folletto partenopeo, può riaprirsi l’operazione in uscita. Era una fantasma - come Matuzalem - sabato sera alla presentazione all’Olimpico. A Pescara Stroppa gli ridarebbe consistenza e una luce. E’ un suo pupillo.
Fonte: Cittaceleste.it
La speranza è intatta: «Mi auguro si sblocchi l’affare Granqvist» , bisbiglia il ds Tare. La Lazio si muove a fari spenti, Lotito ha riscaldato il rapporto con Preziosi nel week-end. L’ha chiamato, ha chiarito, aspetta un segnale. Confida che il difensore svedese possa ancora sbarcare a Formello. Ha alzato la posta: nelle casse rossoblù entrerebbero 2 milioni - per il riscatto - e il cartellino di Sculli (che il Genoa però non vorrebbe). Ovviamente, solo se accettassero l’offerta sotto la Lanterna. Granqvist scalpita: «Il ragazzo vuole venire alla Lazio perché sa che approderebbe in un grande club» , confida Tare. In costante contatto col manager Martin Dahlin. Eppure sempre vigile sul mercato. La beffa rimane dietro l’angolo, ormai bisogna prevederla: «L’alternativa potrebbe essere Xandao» . Congelato da tempo, si sta però orientando altrove.
Rilancio. Soft, ma c’è. Lotito non può farsi sfuggire pure Granqvist: «Era tutto fatto col Genoa, poi qualcosa s’è bloccato. Ma non per colpa nostra» , assicura il ds Tare. Capricci economici, poi scelta tecnica. Roba da matti. Perché sino a pochi giorni fa, Granqvist era ai margini della rosa. Improvvisamente è diventato incedibile e sul mercato è finito Von Bergen. Lo svedese è furioso, ma sta provando a mantenere la calma. E’ in pressing su Preziosi, vuole convincerlo a cedere.
C’è una duplice trattativa. Granqvist da una parte, Lotito dall’altra. Stanno discutendo col presidente rossoblù. E’ iniziata un’opera diplomatica. Perché il numero uno biancoceleste irritato, dopo il dietrofront all’accordo raggiunto a Forte dei Marmi, s’era irrigidito nel silenzio. Da sabato sera ha ripreso a parlare col “vecchio” amico, ha alzato di poco l’offerta per chiudere una volta per tutte l’affare. Doveva rientrare Carrizo, inizialmente. Alla fine il Genoa ha bloccato La Manna. Porta blindata e “Gran Arquero” rigettato. Lotito non ha però il tempo d’offendersi, deve correre per dare a Petkovic un rinforzo in difesa. Per questo, dopo la quarta sconfitta, sabato sera ha alzato il telefono e richiamato Preziosi.
«L’alternativa rimane Xandao» , sussurra Tare. In realtà, il brasiliano dello Sporting ha già aspettato sin troppo. Il ds albanese lo aveva messo in standby, adesso è risentito: «La Lazio ci ha fatto un’offerta e ci abbiamo pensato. La trattativa non è più decollata - rivela l’agente Rivellino - ma ha contato parecchio la volontà del mio assistito» . Il difensore s’è forse raffreddato in freezer. Al ds Tare piace parecchio anche Slobodan Rajkovic, 23 anni, centrale serbo dell'Amburgo. Occhio sempre a Rever, a sorpresa è spuntato poi Rodrigo Moledo dell'Internacional Porto Alegre. Marcantonio classe ‘87, rivelazione della Libertadores, è in scadenza nel 2014.
CAPITOLO CESSIONI
C’è sempre il Levante su Alfaro: «Sì, ma il presidente Lotito vuole darlo in prestito oneroso e in Spagna c’è una crisi peggiore della nostra» , spiega il procuratore D’Ippolito. Per fortuna, non mancano estimatori nel Bel Paese: «In Italia ci sono anche Chievo, Bologna e Pescara» . A proposito, Sebastiani non dimentica Foggia: nuovi contatti per il folletto partenopeo, può riaprirsi l’operazione in uscita. Era una fantasma - come Matuzalem - sabato sera alla presentazione all’Olimpico. A Pescara Stroppa gli ridarebbe consistenza e una luce. E’ un suo pupillo.
Fonte: Cittaceleste.it
L'Africa Power conquista Petkovic
Le uniche note liete di questa Lazio. La gara con il Getafe, oltre a
lanciare l’allarme sull’atteggiamento della formazione di Petkovic, ha
messo in evidenza le prove gagliarde di due giovani africani: Cavanda e
Onazi. Angolano il primo, nigeriano il secondo, stanno conquistando la
fiducia del nuovo allenatore biancoceleste a suon di buone prestazioni.
Entro oggi la Lazio deve consegnare all'Uefa la lista per il preliminare
di Europa League. Cavanda e Onazi ci saranno, ma questa è una notizia
fino a un certo punto. Lo è di più che entrambi hanno grandi chance di
partire titolari contro gli sloveni del Mura 05. Quello riportato da
Stoppini per La Gazzetta dello Sport era uno scenario impensabile fino a
un paio di settimane fa. Dopo il test di Salerno, contro il Getafe
Cavanda ha disputato la seconda gara consecutiva dal primo minuto, e
ancora da terzino sinistro. La sfida di giovedì con il Malmoe diventa
per Cavanda un ulteriore test, ma ad oggi il titolare della fascia
sinistra è lui. Anche Onazi spera di arrivare in alto: l'accoppiata
Ledesma-Cana non pare decollare. E considerato un Brocchi ancora in
infermeria e la volontà di insistere sul modulo 4-2-3-1, ecco che l'ex
centrocampista della Primavera sta scalando posizioni su posizioni nelle
gerarchie di Petkovic. Mancano 10 giorni al preliminare di Europa
League, ma ad oggi è giusto considerare Onazi in piena corsa per una
maglia in mezzo al campo.
Fonte: Lalaziosiamonoi Redazione
Auguri a Bruno Giordano
Bruno Giordano nasce a Roma il 13 agosto 1956 nello storico quartiere di Trastevere, in Vicolo del Cinque, dove, da bambino, passa le giornate a giocare a pallone fra vicoli, piazze e l'oratorio di Don Orione.
Un trasteverino a Tor di Quinto
E' proprio tra le stradine care al Trilussa ed al Belli che il ragazzo si forgia. Ha due piedi d'oro ed i compagni se lo litigano in squadra. Preferisce più il gioco che lo studio e se ne accorge presto Don Francesco Pizzi, che, tramite un giocatore della Primavera laziale, Temistocle Forti, lo segnala al grande Flacco Flamini il quale lo porta alla Lazio per 30.000 lire e 10 palloni nel 1969. Nella Lazio il giovane Giordano si fa largo in tutte le categorie minori, segnando moltissime reti e uscendo sempre fra gli elogi dei suoi tecnici che vedono in lui una futura promessa. In quegli anni le giovanili della Lazio sono una vera fucina di giovani talenti. E in squadra con lui ci sono giocatori come Lionello Manfredonia, Stefano Di Chiara e Andrea Agostinelli.
L'esordio con rete a Marassi
Tra le persone che si accorgono di lui c'è anche Tommaso Maestrelli che più di una volta lo segue personalmente nelle gare della Primavera ed è pronto a convocarlo in prima squadra per la stagione 1975/76, ma la malattia del Maestro sconvolge questo piano. Fortunatamente è Giulio Corsini, il nuovo allenatore, a portarlo in ritiro ed a lanciarlo nelle prime gare di Coppa Italia al posto di un Chinaglia rimasto negli States per cercare di essere ceduto ai Cosmos New York. E' proprio questa assenza che gli spiana la strada verso la prima squadra e, viste le ottime prove, Corsini lo sceglie per far coppia con Chinaglia rientrato nel frattempo e controvoglia nei ranghi, nella prima partita di campionato contro la Sampdoria.
E' il 5 ottobre 1975 quando Giordano esordisce in Serie A. E miglior esordio non può essere perchè, a tempo scaduto, è proprio una sua rete a regalare la vittoria insperata ai biancocelesti. Il giovanotto, vedendo la rete gonfiarsi scoppia in pianto, incredulo. Il giorno dopo i giornali sono tutti per lui. Viene confermato anche per la partita successiva contro l'Inter, ma deve lasciare il campo al 39' per un infortunio muscolare. Rientra alla 4^ giornata contro il Perugia ed al 64' segna il suo secondo goal in 3 presenze in A. Niente male per un ragazzo alla prima esperienza nella massima serie.
Le cose a livello di squadra, però, non vanno bene. Corsini viene esonerato e Maestrelli torna sulla panchina biancazzurra. Il cambio sulla panchina non giova però al trasteverino che scivola nelle retrovie della squadra, preferito ad altri giocatori che però non convincono nessuno.
Al posto di Chinaglia
Il nome di Giordano riappare così sui taccuini alla 26^ giornata quando siede in panchina a Cesena col numero 14 ma non entrerà in campo. La domenica seguente 25 aprile 1976 si replica e vede giocare al suo idolo Chinaglia l'ultima gara ufficiale in maglia biancazzurra. Maestrelli, che non voleva bruciare il giovane attaccante, non disponendo di una punta centrale, giocoforza affidò a lui la maglia numero 9. La Lazio era con un piede e mezzo in Serie B e giusto un miracolo poteva salvarla. A Firenze contro i Viola, la Lazio perse per 4-3 con onore e Giordano aveva segnato ancora.
Ora c'era la decisiva e proibitiva gara con il Milan. Maestrelli schiera l'asse Re Cecconi, Giordano, D'Amico e Antonio Lopez, e la Lazio dilaga per 4-0, con ancora una rete (la seconda) del trasteverino. Tutto si decide a Como il 16 maggio e quando la Lazio è sotto di due reti a zero, tutto sembra ormai compromesso. Ma è proprio il ragazzo con il numero 9 a dimezzare lo svantaggio. La Lazio poi pareggerà e si salverà, e avrà pure trovato un attaccante degno dei suoi predecessori. Umberto Lenzini, ancora amareggiato per la fuga di Long John, blinda subito il ragazzo e rifiuta le offerte da parte dell'Inter e del Torino ritenendolo incedibile. Giordano intanto si rifugia nella sua amata Ladispoli per passare le vacanze spensierate lontano dai clamori calcistici che ha iniziato ad assaporare. La nuova stagione si prospetta più difficile ma con il nuovo allenatore Vinicio l'intesa è già totale. Viene convocato nella Nazionale Under 21 dove disputa 5 partite.
La stagione 1976/77 vede una squadra rinnovata e più giovane con gli innesti di Lionello Manfredonia, Andrea Agostinelli e Fernando Viola. L'esperienza poi del "traditore giallorosso" Ciccio Cordova, arrivato alla Lazio dopo una lunga polemica per il suo passato da capitano della Roma porta nuove geometrie ed idee tattiche. Giordano ormai fa parte dei titolari e bagna la nuova stagione con una rete che non basterà ad evitare la sconfitta interna per 3-2 contro la Juventus. Una sua rete espugna Firenze alla seconda, poi nulla fino al giorno del derby di andata del 28 novembre 1976, quando regala l'ultima gioia a Maestrelli che ascolta, prima di entrare in coma, per radio la prodezza del centravanti che realizza una rete "impossibile" dalla linea di fondo. Quel derby lo consacra agli occhi dei tifosi. La sera viene intervistato dalla Domenica Sportiva ed in romanesco stretto spiega come è nata la rete. Il ragazzino sta per diventare un campione. Segna reti su reti fino ad arrivare a quota 10 goal che portano la Lazio ad un ottimo 5° posto finale ed alla qualificazione in Coppa UEFA.
Capocannoniere
Ormai è un attaccante affermato e si ripete anche nella stagione 1977/78. Il 2 ottobre 1977 gioca una delle gare più belle della sua carriera quando, grazie alla sua doppietta, la Lazio strapazza la Juventus per 3-0. Il secondo gol, un pallonetto stupendo, entra di diritto nella cineteca del calcio. La Lazio però ha perso un po' di smalto ed il nuovo allenatore Bob Lovati deve faticare non poco per risollevarla. Alla fine arriva un ottavo posto e 12 sono le reti nel carniere. Gioca 5 partite (più un'altra convocazione) con 5 reti nella Nazional Under 21.
Le squadre italiane farebbero follie per averlo, ma Lenzini non cede e il bomber rimane alla Lazio anche se la squadra non è molto forte. E la stagione 1978/79 si rivela quella della consacrazione definitiva per Giordano che sfodera tutto il repertorio segnando di destro, di sinistro e di testa. L'inizio folgorante lo portò alla convocazione con una presenza nella Nazionale B ed a esordire in Nazionale il 5 dicembre 1978, in coppia con Paolo Rossi, entrando al posto di Francesco Graziani contro la Spagna.
La Lazio gioca per lui, il pubblico è affascinato da questo ragazzo che alla fine segnerà la bellezza di 19 reti laureandosi capocannoniere e vincendo il Premio Chevron Sportsman dell'anno. Gioca, da capitano, una partita con la nazionale Olimpica realizzando una doppietta. Il mondo del calcio lo applaude, la Juventus arriva ad offrire quasi 2 miliardi di lire per il suo cartellino, ma non c'è nulla da fare.
La vicenda del calcio-scommesse
Ladispoli è una graziosa cittadina balneare a non meno di mezz'ora di macchina dal centro di Roma. E' qui che due commercianti Massimo Cruciani ed Alvaro Trinca operano i loro affari di ristoratori, ma è anche qui che parte una vicenda dai contorni loschi e nebbiosi. Il campionato della Lazio è altalenante, tra centro classifica e zona retrocessione. Giordano gioca una partita nella Under 21 e due, da capitano, con due reti nella Nazionale Olimpica. Verso l'inizio di febbraio 1980, Lenzini viene a conoscenza del fatto che i due commercianti vogliono indietro alcuni soldi persi nelle scommesse clandestine. A loro dire, alcuni giocatori (tra cui Giordano), si sarebbero accordati con loro, per truccare delle partite, ma poi si sarebbero tirati indietro facendo perdere grosse somme ai due. Lenzini crede però che sia un tentativo di estorsione e si rifiuta di dare soldi ai due ristoratori per il loro silenzio sulla vicenda.
Lo scandalo scoppia il 23 marzo 1980 al termine di Pescara-Lazio, quando all'uscita degli spogliatoi, alcune macchine della Guardia di Finanza attendono il giocatore che viene arrestato assieme a Lionello Manfredonia, Massimo Cacciatori e Pino Wilson. La sera stessa i quattro giocatori vengono portati al carcere romano di Regina Coeli dove vengono detenuti separatamente per alcuni giorni. Il mondo sembra crollare addosso a Giordano. Lui si dichiara estraneo a tutto ma la giustizia sportiva non la pensa così ed al termine del processo sportivo verrà squalificato per 3 anni e 6 mesi con la Lazio retrocessa in Serie B, secondo quanto riportato dai giornali dell'epoca.
Anni tremendi
Per lui sembra essere la fine della carriera ma Lenzini gli offre di continuare ad allenarsi a Tor Di Quinto. Il presidente della Roma Dino Viola arriva addirittura ad offrire un contratto sia all'attaccante che a Manfredonia al buio, e propone una cifra alla Lazio per acquistare i due calciatori, naturalmente molto più bassa del loro reale valore. Giordano rifiuta, come il suo compagno: ha voglia e smania di riscattarsi insieme alla Lazio dopo il pandemonio creato. Nel 1981 rifiuta e fa rifiutare al nuovo presidente Gian Casoni una buona offerta del presidente dell'Udinese Lamberto Mazza che lo vorrebbe nella sua squadra a fine squalifica. I tifosi vedendolo solitario in campo, non lo contestano, anzi scrivono addirittura una supplica al presidente Pertini, chiedendogli di intercedere per perdonargli la leggerezza commessa. Intanto lui continua ad allenarsi a parte, speranzoso di rientrare a giocare il prima possibile.
La Lazio naviga in acque cattive e rischia addirittura la Serie C, la crisi finanziaria è sull'orlo del collasso ed urge un sacrificio. L'occasione arriva dal presidente della Fiorentina, il Conte Pontello, che offre una grossa cifra per avere l'attaccante, visto che si parla di una riduzione della squalifica prima dell'inizio della stagione 1982/83. Le 2 squadre si accordano sui dettagli economici ed a Firenze alcuni giornali danno l'affare per concluso, ma ancora una volta sono i tifosi ad impedire il trasferimento con una contestazione alla Società che a quel punto non si sente più di sfidare la piazza.
Il ritorno in campo
L'estate del 1982 è caratterizzata dai Mondiali di Spagna e Giordano deve vederli in televisione. Sicuramente ci sarebbe stato anche lui fra i 22 giocatori che la sera dell'11 luglio si laureano Campioni del Mondo tra lo stupore generale. Ed è proprio all'indomani di quel trionfo che la F.I.G.C. annuncia l'amnistia generale per gli squalificati che possono così tornare a giocare. Per Giordano e l'amico inseparabile Manfredonia è finalmente giunto il tempo di rimettersi gli scarpini. La Lazio è in Serie B ed ha fatto un enorme sforzo in campagna acquisti per tentare la scalata alla massima serie, pur con pochi soldi a disposizione. Il 12 settembre contro il Campobasso Giordano rientra in campo con la maglia numero 9. Le cose non vanno in realtà bene perchè la squadra arranca, ma alla fine l'allenatore Roberto Clagluna trova la quadratura del cerchio e i biancazzurri, grazie anche alle reti del bomber ritrovato, si portano a lottare per la promozione.
Nelle ultime giornate la situazione si complica e l'allenatore viene esonerato ma Giancarlo Morrone, chiamato al posto di Clagluna, riesce a portare i biancazzurri in Serie A evitando gli spareggi. Giordano vince la classifica dei cannonieri con 18 reti, il Premio Chevron Sportsman dell'anno per la Serie B e gioca due partite come fuori quota (con due reti) nella Nazionale Under 21. Per Giordano è la rivincita dopo anni di buio e per di più ritrova un vecchio compagno come nuovo Presidente: è Giorgio Chinaglia che nel frattempo ha acquistato il pacchetto di maggioranza della Società alla quale promette un ritorno ai fasti del passato.
L'infortunio di Ascoli
La stagione 1983/84 sembra prospettarsi come la nuova consacrazione per Giordano. Torna a giocare in Nazionale ad ottobre contro la Grecia realizzando il suo primo goal in maglia azzurra. Ma come i sogni svaniscono all'alba, ben presto ci si accorge che la squadra creata dal nuovo Presidente non è per niente forte, anzi si ritrova subito nei bassifondi della classifica. Eppure la stagione era iniziata con una roboante vittoria sull'Inter per 3-0, ma poi si era persa, sopraffatta dalle altre squadre che sembrava viaggiassero ad una marcia in più. Paolo Carosi, subentrato a stagione in corso, diede un gioco diverso e pian piano riuscì a far punti, ma la situazione di classifica era comunque difficile. Il 30 dicembre 1983 la Lazio è di scena ad Ascoli e Giordano cerca, sul campo, di dare il meglio di sé stesso anche se è guardato a vista dai terzini marchigiani. Al metà del primo tempo il dramma sportivo ed umano: sono le 14:51 e si gioca da 21 minuti quando lo stopper dell'Ascoli Antonio Bogoni, interviene da dietro colpendo prima Giordano al polpaccio della gamba destra e poi portando il piede sinistro davanti a quello dell'avversario. Un tackle a tenaglia ovvero un'entrata assassina.
Giordano cade in un urlo di dolore che scuote lo stadio ed i giocatori in campo. Esce in barella e lo portano nel nosocomio piceno per le radiografie. Il responso è tremendo: frattura con una prognosi dai 5 agli 8 mesi. Per lui e la squadra in lotta per non retrocedere il colpo è tremendo, ma non si perde d'animo e appena possibile comincia subito la rieducazione e la fisioterapia. Il miracolo è compiuto il 21 aprile 1984, quando in meno di quattro mesi torna in campo e dopo 32 secondi segna la prima rete della Lazio contro il Napoli in una gara drammatica e decisiva vinta per 3-2 dai biancazzurri. Giordano scoppia in lacrime: il campione è ritornato. Le ultime gare vedono la Lazio salvarsi grazie ad altre 2 reti del bomber. Il peggio sembra passato, ma non è così.
Il rapporto incrinato e l'addio alla sua maglia
La Società naviga in brutte acque finanziarie e Chinaglia deve trovare un espediente per salvare il salvabile e creare una squadra degna del nome che porta. Si accorda con la Juventus per le cessioni di Giordano e Manfredonia in cambio dell'attaccante genoano emergente Briaschi, del difensore Massimo Storgato e un bel pacco di miliardi che risolleverebbero le casse. I due giocatori vengono convocati dal Presidente per comunicar loro la notizia e dopo un paio di giorni vanno a colazione dall'Avvocato Gianni Agnelli che vuole conoscerli. Ma qualcosa va storto e i due rifiutano il trasferimento facendo saltare l'accordo ed i nervi di Chinaglia che si trova di nuovo nei guai e spiazzato dalla decisione dei due calciatori.
Anche fra i due giocatori nascono degli screzi, che risultano insanabili. Lo spogliatoio si spacca e tutto precipita. Neanche il ritorno a sorpresa sulla panchina di Juan Carlos Lorenzo prima e di Giancarlo Oddi poi, risollevano le sorti di una squadra che finisce in Serie B già nel girone d'andata, arrivando ultima in campionato. Per Giordano l'avventura laziale finisce qui. Separato in casa accetta l'offerta del Napoli e dopo quasi 20 anni saluta la sua città per trasferirsi alla corte di Maradona.
Con la Lazio colleziona 203 presenze e 86 reti in Campionato.
Campione d'Italia a 200 km da Roma
La nuova fase della sua carriera agonistica si svolse alle pendici del Vesuvio dove riuscì a vincere il primo scudetto per i partenopei nel 1986/87. Costituì il famoso tridente "MaGiCa", prima con Maradona e Carnevale, poi con Maradona e Careca. Tecnicamente Maradona lo considerò il proprio partner ideale. Andò via da Napoli alla fine della stagione 1987/88 dopo un burrascoso litigio con Luciano Moggi D.S. dei campani. Si trasferì all'Ascoli, poi nel Bologna e di nuovo all'Ascoli dove terminò la carriera agonistica nel 1992 e con il quale realizza il suo centesimo goal in Serie A. E proprio in una partita fra Ascoli e Lazio, ultima giornata del campionato 1988/89, Giordano sbagliò un gol fatto che avrebbe significato uno spareggio per non retrocedere in Serie B.
Inizia la carriera di allenatore
Nel gennaio del 1995 disputa alcune partite con il Torrino calcio a 5. Preso il patentino di allenatore, ha allenato diverse squadre di Serie C, tra cui il Monterotondo, il Crotone, la Tivoli, il Frosinone, l'Ancona, la Nocerina, l'Aquila, la Reggiana, il Catanzaro fino ad arrivare all'esordio in Serie A con il Messina nel 2006. Dal 19 aprile 2009 è il nuovo allenatore del Pisa. Subentra all'esonerato Giampiero Ventura con un accordo valido fino al 30 giugno dello stesso anno, non riuscendo però ad evitare la retrocessione della squadra in Prima Divisione. Nel febbraio 2011 subentra all'ex compagno Fernando Orsi alla guida della Ternana in Lega Pro 1 Divisione.
Fonte: LazioWiki.org
Bruno Giordano compie oggi 56 anni
Un trasteverino a Tor di Quinto
E' proprio tra le stradine care al Trilussa ed al Belli che il ragazzo si forgia. Ha due piedi d'oro ed i compagni se lo litigano in squadra. Preferisce più il gioco che lo studio e se ne accorge presto Don Francesco Pizzi, che, tramite un giocatore della Primavera laziale, Temistocle Forti, lo segnala al grande Flacco Flamini il quale lo porta alla Lazio per 30.000 lire e 10 palloni nel 1969. Nella Lazio il giovane Giordano si fa largo in tutte le categorie minori, segnando moltissime reti e uscendo sempre fra gli elogi dei suoi tecnici che vedono in lui una futura promessa. In quegli anni le giovanili della Lazio sono una vera fucina di giovani talenti. E in squadra con lui ci sono giocatori come Lionello Manfredonia, Stefano Di Chiara e Andrea Agostinelli.
L'esordio con rete a Marassi
Tra le persone che si accorgono di lui c'è anche Tommaso Maestrelli che più di una volta lo segue personalmente nelle gare della Primavera ed è pronto a convocarlo in prima squadra per la stagione 1975/76, ma la malattia del Maestro sconvolge questo piano. Fortunatamente è Giulio Corsini, il nuovo allenatore, a portarlo in ritiro ed a lanciarlo nelle prime gare di Coppa Italia al posto di un Chinaglia rimasto negli States per cercare di essere ceduto ai Cosmos New York. E' proprio questa assenza che gli spiana la strada verso la prima squadra e, viste le ottime prove, Corsini lo sceglie per far coppia con Chinaglia rientrato nel frattempo e controvoglia nei ranghi, nella prima partita di campionato contro la Sampdoria.
E' il 5 ottobre 1975 quando Giordano esordisce in Serie A. E miglior esordio non può essere perchè, a tempo scaduto, è proprio una sua rete a regalare la vittoria insperata ai biancocelesti. Il giovanotto, vedendo la rete gonfiarsi scoppia in pianto, incredulo. Il giorno dopo i giornali sono tutti per lui. Viene confermato anche per la partita successiva contro l'Inter, ma deve lasciare il campo al 39' per un infortunio muscolare. Rientra alla 4^ giornata contro il Perugia ed al 64' segna il suo secondo goal in 3 presenze in A. Niente male per un ragazzo alla prima esperienza nella massima serie.
Le cose a livello di squadra, però, non vanno bene. Corsini viene esonerato e Maestrelli torna sulla panchina biancazzurra. Il cambio sulla panchina non giova però al trasteverino che scivola nelle retrovie della squadra, preferito ad altri giocatori che però non convincono nessuno.
Al posto di Chinaglia
Il nome di Giordano riappare così sui taccuini alla 26^ giornata quando siede in panchina a Cesena col numero 14 ma non entrerà in campo. La domenica seguente 25 aprile 1976 si replica e vede giocare al suo idolo Chinaglia l'ultima gara ufficiale in maglia biancazzurra. Maestrelli, che non voleva bruciare il giovane attaccante, non disponendo di una punta centrale, giocoforza affidò a lui la maglia numero 9. La Lazio era con un piede e mezzo in Serie B e giusto un miracolo poteva salvarla. A Firenze contro i Viola, la Lazio perse per 4-3 con onore e Giordano aveva segnato ancora.
Ora c'era la decisiva e proibitiva gara con il Milan. Maestrelli schiera l'asse Re Cecconi, Giordano, D'Amico e Antonio Lopez, e la Lazio dilaga per 4-0, con ancora una rete (la seconda) del trasteverino. Tutto si decide a Como il 16 maggio e quando la Lazio è sotto di due reti a zero, tutto sembra ormai compromesso. Ma è proprio il ragazzo con il numero 9 a dimezzare lo svantaggio. La Lazio poi pareggerà e si salverà, e avrà pure trovato un attaccante degno dei suoi predecessori. Umberto Lenzini, ancora amareggiato per la fuga di Long John, blinda subito il ragazzo e rifiuta le offerte da parte dell'Inter e del Torino ritenendolo incedibile. Giordano intanto si rifugia nella sua amata Ladispoli per passare le vacanze spensierate lontano dai clamori calcistici che ha iniziato ad assaporare. La nuova stagione si prospetta più difficile ma con il nuovo allenatore Vinicio l'intesa è già totale. Viene convocato nella Nazionale Under 21 dove disputa 5 partite.
La stagione 1976/77 vede una squadra rinnovata e più giovane con gli innesti di Lionello Manfredonia, Andrea Agostinelli e Fernando Viola. L'esperienza poi del "traditore giallorosso" Ciccio Cordova, arrivato alla Lazio dopo una lunga polemica per il suo passato da capitano della Roma porta nuove geometrie ed idee tattiche. Giordano ormai fa parte dei titolari e bagna la nuova stagione con una rete che non basterà ad evitare la sconfitta interna per 3-2 contro la Juventus. Una sua rete espugna Firenze alla seconda, poi nulla fino al giorno del derby di andata del 28 novembre 1976, quando regala l'ultima gioia a Maestrelli che ascolta, prima di entrare in coma, per radio la prodezza del centravanti che realizza una rete "impossibile" dalla linea di fondo. Quel derby lo consacra agli occhi dei tifosi. La sera viene intervistato dalla Domenica Sportiva ed in romanesco stretto spiega come è nata la rete. Il ragazzino sta per diventare un campione. Segna reti su reti fino ad arrivare a quota 10 goal che portano la Lazio ad un ottimo 5° posto finale ed alla qualificazione in Coppa UEFA.
Capocannoniere
Ormai è un attaccante affermato e si ripete anche nella stagione 1977/78. Il 2 ottobre 1977 gioca una delle gare più belle della sua carriera quando, grazie alla sua doppietta, la Lazio strapazza la Juventus per 3-0. Il secondo gol, un pallonetto stupendo, entra di diritto nella cineteca del calcio. La Lazio però ha perso un po' di smalto ed il nuovo allenatore Bob Lovati deve faticare non poco per risollevarla. Alla fine arriva un ottavo posto e 12 sono le reti nel carniere. Gioca 5 partite (più un'altra convocazione) con 5 reti nella Nazional Under 21.
Le squadre italiane farebbero follie per averlo, ma Lenzini non cede e il bomber rimane alla Lazio anche se la squadra non è molto forte. E la stagione 1978/79 si rivela quella della consacrazione definitiva per Giordano che sfodera tutto il repertorio segnando di destro, di sinistro e di testa. L'inizio folgorante lo portò alla convocazione con una presenza nella Nazionale B ed a esordire in Nazionale il 5 dicembre 1978, in coppia con Paolo Rossi, entrando al posto di Francesco Graziani contro la Spagna.
La Lazio gioca per lui, il pubblico è affascinato da questo ragazzo che alla fine segnerà la bellezza di 19 reti laureandosi capocannoniere e vincendo il Premio Chevron Sportsman dell'anno. Gioca, da capitano, una partita con la nazionale Olimpica realizzando una doppietta. Il mondo del calcio lo applaude, la Juventus arriva ad offrire quasi 2 miliardi di lire per il suo cartellino, ma non c'è nulla da fare.
La vicenda del calcio-scommesse
Ladispoli è una graziosa cittadina balneare a non meno di mezz'ora di macchina dal centro di Roma. E' qui che due commercianti Massimo Cruciani ed Alvaro Trinca operano i loro affari di ristoratori, ma è anche qui che parte una vicenda dai contorni loschi e nebbiosi. Il campionato della Lazio è altalenante, tra centro classifica e zona retrocessione. Giordano gioca una partita nella Under 21 e due, da capitano, con due reti nella Nazionale Olimpica. Verso l'inizio di febbraio 1980, Lenzini viene a conoscenza del fatto che i due commercianti vogliono indietro alcuni soldi persi nelle scommesse clandestine. A loro dire, alcuni giocatori (tra cui Giordano), si sarebbero accordati con loro, per truccare delle partite, ma poi si sarebbero tirati indietro facendo perdere grosse somme ai due. Lenzini crede però che sia un tentativo di estorsione e si rifiuta di dare soldi ai due ristoratori per il loro silenzio sulla vicenda.
Lo scandalo scoppia il 23 marzo 1980 al termine di Pescara-Lazio, quando all'uscita degli spogliatoi, alcune macchine della Guardia di Finanza attendono il giocatore che viene arrestato assieme a Lionello Manfredonia, Massimo Cacciatori e Pino Wilson. La sera stessa i quattro giocatori vengono portati al carcere romano di Regina Coeli dove vengono detenuti separatamente per alcuni giorni. Il mondo sembra crollare addosso a Giordano. Lui si dichiara estraneo a tutto ma la giustizia sportiva non la pensa così ed al termine del processo sportivo verrà squalificato per 3 anni e 6 mesi con la Lazio retrocessa in Serie B, secondo quanto riportato dai giornali dell'epoca.
Anni tremendi
Per lui sembra essere la fine della carriera ma Lenzini gli offre di continuare ad allenarsi a Tor Di Quinto. Il presidente della Roma Dino Viola arriva addirittura ad offrire un contratto sia all'attaccante che a Manfredonia al buio, e propone una cifra alla Lazio per acquistare i due calciatori, naturalmente molto più bassa del loro reale valore. Giordano rifiuta, come il suo compagno: ha voglia e smania di riscattarsi insieme alla Lazio dopo il pandemonio creato. Nel 1981 rifiuta e fa rifiutare al nuovo presidente Gian Casoni una buona offerta del presidente dell'Udinese Lamberto Mazza che lo vorrebbe nella sua squadra a fine squalifica. I tifosi vedendolo solitario in campo, non lo contestano, anzi scrivono addirittura una supplica al presidente Pertini, chiedendogli di intercedere per perdonargli la leggerezza commessa. Intanto lui continua ad allenarsi a parte, speranzoso di rientrare a giocare il prima possibile.
La Lazio naviga in acque cattive e rischia addirittura la Serie C, la crisi finanziaria è sull'orlo del collasso ed urge un sacrificio. L'occasione arriva dal presidente della Fiorentina, il Conte Pontello, che offre una grossa cifra per avere l'attaccante, visto che si parla di una riduzione della squalifica prima dell'inizio della stagione 1982/83. Le 2 squadre si accordano sui dettagli economici ed a Firenze alcuni giornali danno l'affare per concluso, ma ancora una volta sono i tifosi ad impedire il trasferimento con una contestazione alla Società che a quel punto non si sente più di sfidare la piazza.
Il ritorno in campo
L'estate del 1982 è caratterizzata dai Mondiali di Spagna e Giordano deve vederli in televisione. Sicuramente ci sarebbe stato anche lui fra i 22 giocatori che la sera dell'11 luglio si laureano Campioni del Mondo tra lo stupore generale. Ed è proprio all'indomani di quel trionfo che la F.I.G.C. annuncia l'amnistia generale per gli squalificati che possono così tornare a giocare. Per Giordano e l'amico inseparabile Manfredonia è finalmente giunto il tempo di rimettersi gli scarpini. La Lazio è in Serie B ed ha fatto un enorme sforzo in campagna acquisti per tentare la scalata alla massima serie, pur con pochi soldi a disposizione. Il 12 settembre contro il Campobasso Giordano rientra in campo con la maglia numero 9. Le cose non vanno in realtà bene perchè la squadra arranca, ma alla fine l'allenatore Roberto Clagluna trova la quadratura del cerchio e i biancazzurri, grazie anche alle reti del bomber ritrovato, si portano a lottare per la promozione.
Nelle ultime giornate la situazione si complica e l'allenatore viene esonerato ma Giancarlo Morrone, chiamato al posto di Clagluna, riesce a portare i biancazzurri in Serie A evitando gli spareggi. Giordano vince la classifica dei cannonieri con 18 reti, il Premio Chevron Sportsman dell'anno per la Serie B e gioca due partite come fuori quota (con due reti) nella Nazionale Under 21. Per Giordano è la rivincita dopo anni di buio e per di più ritrova un vecchio compagno come nuovo Presidente: è Giorgio Chinaglia che nel frattempo ha acquistato il pacchetto di maggioranza della Società alla quale promette un ritorno ai fasti del passato.
L'infortunio di Ascoli
La stagione 1983/84 sembra prospettarsi come la nuova consacrazione per Giordano. Torna a giocare in Nazionale ad ottobre contro la Grecia realizzando il suo primo goal in maglia azzurra. Ma come i sogni svaniscono all'alba, ben presto ci si accorge che la squadra creata dal nuovo Presidente non è per niente forte, anzi si ritrova subito nei bassifondi della classifica. Eppure la stagione era iniziata con una roboante vittoria sull'Inter per 3-0, ma poi si era persa, sopraffatta dalle altre squadre che sembrava viaggiassero ad una marcia in più. Paolo Carosi, subentrato a stagione in corso, diede un gioco diverso e pian piano riuscì a far punti, ma la situazione di classifica era comunque difficile. Il 30 dicembre 1983 la Lazio è di scena ad Ascoli e Giordano cerca, sul campo, di dare il meglio di sé stesso anche se è guardato a vista dai terzini marchigiani. Al metà del primo tempo il dramma sportivo ed umano: sono le 14:51 e si gioca da 21 minuti quando lo stopper dell'Ascoli Antonio Bogoni, interviene da dietro colpendo prima Giordano al polpaccio della gamba destra e poi portando il piede sinistro davanti a quello dell'avversario. Un tackle a tenaglia ovvero un'entrata assassina.
Giordano cade in un urlo di dolore che scuote lo stadio ed i giocatori in campo. Esce in barella e lo portano nel nosocomio piceno per le radiografie. Il responso è tremendo: frattura con una prognosi dai 5 agli 8 mesi. Per lui e la squadra in lotta per non retrocedere il colpo è tremendo, ma non si perde d'animo e appena possibile comincia subito la rieducazione e la fisioterapia. Il miracolo è compiuto il 21 aprile 1984, quando in meno di quattro mesi torna in campo e dopo 32 secondi segna la prima rete della Lazio contro il Napoli in una gara drammatica e decisiva vinta per 3-2 dai biancazzurri. Giordano scoppia in lacrime: il campione è ritornato. Le ultime gare vedono la Lazio salvarsi grazie ad altre 2 reti del bomber. Il peggio sembra passato, ma non è così.
Il rapporto incrinato e l'addio alla sua maglia
La Società naviga in brutte acque finanziarie e Chinaglia deve trovare un espediente per salvare il salvabile e creare una squadra degna del nome che porta. Si accorda con la Juventus per le cessioni di Giordano e Manfredonia in cambio dell'attaccante genoano emergente Briaschi, del difensore Massimo Storgato e un bel pacco di miliardi che risolleverebbero le casse. I due giocatori vengono convocati dal Presidente per comunicar loro la notizia e dopo un paio di giorni vanno a colazione dall'Avvocato Gianni Agnelli che vuole conoscerli. Ma qualcosa va storto e i due rifiutano il trasferimento facendo saltare l'accordo ed i nervi di Chinaglia che si trova di nuovo nei guai e spiazzato dalla decisione dei due calciatori.
Anche fra i due giocatori nascono degli screzi, che risultano insanabili. Lo spogliatoio si spacca e tutto precipita. Neanche il ritorno a sorpresa sulla panchina di Juan Carlos Lorenzo prima e di Giancarlo Oddi poi, risollevano le sorti di una squadra che finisce in Serie B già nel girone d'andata, arrivando ultima in campionato. Per Giordano l'avventura laziale finisce qui. Separato in casa accetta l'offerta del Napoli e dopo quasi 20 anni saluta la sua città per trasferirsi alla corte di Maradona.
Con la Lazio colleziona 203 presenze e 86 reti in Campionato.
Campione d'Italia a 200 km da Roma
La nuova fase della sua carriera agonistica si svolse alle pendici del Vesuvio dove riuscì a vincere il primo scudetto per i partenopei nel 1986/87. Costituì il famoso tridente "MaGiCa", prima con Maradona e Carnevale, poi con Maradona e Careca. Tecnicamente Maradona lo considerò il proprio partner ideale. Andò via da Napoli alla fine della stagione 1987/88 dopo un burrascoso litigio con Luciano Moggi D.S. dei campani. Si trasferì all'Ascoli, poi nel Bologna e di nuovo all'Ascoli dove terminò la carriera agonistica nel 1992 e con il quale realizza il suo centesimo goal in Serie A. E proprio in una partita fra Ascoli e Lazio, ultima giornata del campionato 1988/89, Giordano sbagliò un gol fatto che avrebbe significato uno spareggio per non retrocedere in Serie B.
Inizia la carriera di allenatore
Nel gennaio del 1995 disputa alcune partite con il Torrino calcio a 5. Preso il patentino di allenatore, ha allenato diverse squadre di Serie C, tra cui il Monterotondo, il Crotone, la Tivoli, il Frosinone, l'Ancona, la Nocerina, l'Aquila, la Reggiana, il Catanzaro fino ad arrivare all'esordio in Serie A con il Messina nel 2006. Dal 19 aprile 2009 è il nuovo allenatore del Pisa. Subentra all'esonerato Giampiero Ventura con un accordo valido fino al 30 giugno dello stesso anno, non riuscendo però ad evitare la retrocessione della squadra in Prima Divisione. Nel febbraio 2011 subentra all'ex compagno Fernando Orsi alla guida della Ternana in Lega Pro 1 Divisione.
Fonte: LazioWiki.org
Bruno Giordano compie oggi 56 anni
TANTI AUGURI BRUNO
venerdì 10 agosto 2012
Mauri - No denaro No illecito
Come è ormai noto a chi frequenta queste pagine, la questione relativa a Stefano Mauri mi sta molto a cuore.
Non tanto per il fatto che giochi nella Lazio (squadra della quale sono tifoso) quanto per il fatto che sono in maniera categorica garantista e di conseguenza, a livello penale, per quanto mi riguarda, un imputato è innocente fino a che non viene condannato nei tre gradi di giudizio previsti dalla Giustizia Italiana.
Detto ciò, questa mattina, in esclusiva, ai microfoni di RadioSei, è intervenuto il Dott. Mattia Grassani, legale di Omar Milanetto e si è soffermato sulla partita Lazio-Genoa, studiata per difendere il suo assistito, in cui sarebbe coinvolto anche Stefano Mauri.
Le dichiarazioni rilasciate dal Dott. Grassani, recitano:
"La revoca della custodia cautelare di Mauri il giorno prima del Riesame di Brescia è sospetta, quando si poteva fare la voce grossa con i deboli si è fatta, poi ci si è ritirati in disparte quando chi protestava contro la voce grossa si stava facendo sentire. Per Lazio-Genoa, non ci sono assolutamente elementi, indizi, riscontri ma nemmeno sospetti di passaggio o proposta di passaggio di denaro, per cui quello che poteva essere caposaldo di un illecito sportivo manca ab origine, per cui la palla passa alla Procura Federale, a settembre verranno approfondite le attività d'indagine e poi aspettiamo le risultanze dall'ufficio guidato da Stefano Palazzi. Nell'indagine penale, negli incartamenti non ci sono evidenze di un coinvolgimento di natura economica da parte di Mauri e degli altri soggetti coinvolti relativamente a profferte di denaro".
Come dire, in parole povere, no denaro, no scommesse e di conseguenza nessun illecito.
Ai posteri o meglio a Palazzi ed alla Commissione Disciplinare l'ardua sentenza.
Non tanto per il fatto che giochi nella Lazio (squadra della quale sono tifoso) quanto per il fatto che sono in maniera categorica garantista e di conseguenza, a livello penale, per quanto mi riguarda, un imputato è innocente fino a che non viene condannato nei tre gradi di giudizio previsti dalla Giustizia Italiana.
Detto ciò, questa mattina, in esclusiva, ai microfoni di RadioSei, è intervenuto il Dott. Mattia Grassani, legale di Omar Milanetto e si è soffermato sulla partita Lazio-Genoa, studiata per difendere il suo assistito, in cui sarebbe coinvolto anche Stefano Mauri.
Le dichiarazioni rilasciate dal Dott. Grassani, recitano:
"La revoca della custodia cautelare di Mauri il giorno prima del Riesame di Brescia è sospetta, quando si poteva fare la voce grossa con i deboli si è fatta, poi ci si è ritirati in disparte quando chi protestava contro la voce grossa si stava facendo sentire. Per Lazio-Genoa, non ci sono assolutamente elementi, indizi, riscontri ma nemmeno sospetti di passaggio o proposta di passaggio di denaro, per cui quello che poteva essere caposaldo di un illecito sportivo manca ab origine, per cui la palla passa alla Procura Federale, a settembre verranno approfondite le attività d'indagine e poi aspettiamo le risultanze dall'ufficio guidato da Stefano Palazzi. Nell'indagine penale, negli incartamenti non ci sono evidenze di un coinvolgimento di natura economica da parte di Mauri e degli altri soggetti coinvolti relativamente a profferte di denaro".
Come dire, in parole povere, no denaro, no scommesse e di conseguenza nessun illecito.
Ai posteri o meglio a Palazzi ed alla Commissione Disciplinare l'ardua sentenza.
ND MURA 05 - Conosciamoli
Il Nogometno Društvo Mura 05 è una società di calcio slovena, con sede nella città di Murska Sobota. È, di fatto, il team che è succeduto al NK Mura, ora non più esistente, che giocò per molte stagioni nella Prva slovenska nogometna liga, la massima divisione del Paese. Dopo il fallimento del 2005 venne escluso dal campionato.
Nella stagione 2011/12 milita nella Prva slovenska nogometna liga, la massima divisione del campionato sloveno dopo 4 giornate è ultima in campionato a 1 punto frutto del pareggio interno rimediato nella prima giornata.
Si è qualificata passando l’ultimo turno, contro l’Arsenal Kiev. Dopo la sconfitta per sul campo per 3-0 in casa, la squadra slovena perse anche in Ucraina per 2-0, ma gli ucraini dell’Arsenal Kiev fecero giocare nella partita di andata, un giocatore sospeso e persero a tavolino, decretando il passaggio del turno del ND MURA 05.
Nella stagione 2011/12 milita nella Prva slovenska nogometna liga, la massima divisione del campionato sloveno dopo 4 giornate è ultima in campionato a 1 punto frutto del pareggio interno rimediato nella prima giornata.
Si è qualificata passando l’ultimo turno, contro l’Arsenal Kiev. Dopo la sconfitta per sul campo per 3-0 in casa, la squadra slovena perse anche in Ucraina per 2-0, ma gli ucraini dell’Arsenal Kiev fecero giocare nella partita di andata, un giocatore sospeso e persero a tavolino, decretando il passaggio del turno del ND MURA 05.
ND Mura 05 Calcio |
|
---|---|
Colori sociali | Bianco e nero | ||||||||||
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Dati societari | |||||||||||
Città | Murska Sobota | ||||||||||
Paese | Slovenia | ||||||||||
Confederazione | UEFA | ||||||||||
Federazione | NZS | ||||||||||
Fondazione | 1924 | ||||||||||
Rifondazione | 2005 | ||||||||||
Presidente | Dejan Kološa | ||||||||||
Allenatore | Edin Osmanovič | ||||||||||
Stadio | Fazanerija (3.527 posti) |
||||||||||
Sito web | www.mura05.si | ||||||||||
Palmarès | |||||||||||
Trofei nazionali | 1 Coppa di Slovenia |
Sorteggio Europa League
La finale 2013 del torneo si disputerà ad Amsterdam il 15 maggio.
Sorteggio spareggi UEFA Europa League Andata 23 agosto Ritorno 30 agosto.
FC Anzhi Makhachkala (RUS) - AZ Alkmaar (NED)
APOEL FC (CYP) - Neftçi PFK (AZE)
Atromitos FC (GRE) - Newcastle United FC (ENG)
Tromsø IL (NOR) - FK Partizan (SRB)
FC Vaslui (ROU) - FC Internazionale Milano (ITA)
Heart of Midlothian FC (SCO) - Liverpool FC (ENG)
Athletic Club (ESP) - HJK Helsinki (FIN)
CS Marítimo (POR) - FC Dila Gori (GEO) or Anorthosis Famagusta (CYP)*
Molde FK (NOR) - sc Heerenveen (NED)
Debreceni VSC (HUN) - Club Brugge KV (BEL)
FC Sheriff (MDA) - Olympique de Marseille (FRA)
Trabzonspor AŞ (TUR) - Videoton FC (HUN)
FC Midtjylland (DEN) - BSC Young Boys (SUI)
WKS Śląsk Wrocław (POL) - Hannover 96 (GER)
FC Dinamo Bucureşti (ROU) - FC Metalist Kharkiv (UKR)
AC Horsens (DEN) - Sporting Clube de Portugal (POR)
Hapoel Tel-Aviv FC (ISR) - F91 Dudelange (LUX)
Feyenoord (NED) - AC Sparta Praha (CZE)
Motherwell FC (SCO) - Levante UD (ESP)
FK Crvena zvezda (SRB) - FC Girondins de Bordeaux (FRA)
KSC Lokeren OV (BEL) - FC Viktoria Plzeň (CZE)
S.S. Lazio (ITA) - ND Mura 05 (SVN)
AIK Solna (SWE) - PFC CSKA Moskva (RUS)
Legia Warszawa (POL) - Rosenborg BK (NOR)
Bursaspor (TUR) - FC Twente (NED)
FC Steaua Bucureşti (ROU) - FK Ekranas (LTU)
FC Slovan Liberec (CZE) - FC Dnipro Dnipropetrovsk (UKR)
VfB Stuttgart (GER) - FC Dinamo Moskva (RUS)
PAOK FC (GRE) - SK Rapid Wien (AUT)
FC Luzern (SUI) - KRC Genk (BEL)
FK Zeta (MNE) - PSV Eindhoven (NED)
*Decisione CDB pendente
Sorteggio Europa League - la Lazio nel gruppo 5
La UEFA ha diramato i raggruppamenti in cui le squadre sono state
suddivise, la Lazio è stata inserita nel gruppo 5, e potrebbe così
incontrare il Bursaspor club turco, l'AIK club svedese, il
Lokeren club belga, il Legia Varsavia club polacco e il Mura club sloveno. Scongiurati gli accoppiamenti con le squadre più blasonate tipo Anzhi e Feyenoord.
Gli accoppiamenti saranno sorteggiati alle ore 13:30.
La griglia completa con gli accoppiamenti riportata da uefa.com
Gli accoppiamenti saranno sorteggiati alle ore 13:30.
La griglia completa con gli accoppiamenti riportata da uefa.com
* Ritorno sospeso giovedì |
Mercato - Tre settimane e cala il sipario!!!!
Se si toglie un attimo il coperchio alla pentola del mercato
biancoceleste, si scopre che di bolle ce ne sono poche e che per buttare
la pasta – ovvero consegnare a Petkovic una squadra completa – il tempo
che ci divide dal 31 agosto si va sempre di più assottigliando: mancano
ormai tre settimane precise. I puntelli da inserire nell'impianto della
rosa laziale non sarebbero neanche troppi, dal momento che le esigenze
richiedono un difensore centrale, un terzino sinistro - l'ideale sarebbe
che fosse adattabile anche a destra -, un centrocampista che rimpiazzi
il probabile uscente Matuzalem e un attaccante (se serviva Burak Yilmaz e
non è arrivato, vuol dire che una punta va ancora trovata) . Ci sono
squadre che, come la Fiorentina, erano chiamate a rifondare quasi tutto
l'undici titolare, eppure lo hanno fatto e continuano a farlo
egregiamente. La rosa attuale della Lazio non richiede
particolari rivoluzioni, ma innesti nei punti giusti assolutamente sì.
Non solo. Rimangono da risolvere alcune situazioni legate ai rinnovi
contrattuali, vedi Diakité, Onazi e Zarate. Sul mercato e su questi scenari interni, il Corriere dello Sport ha dipinto un quadro riepilogativo d'insieme.
DIFESA – Per quanto riguarda il difensore centrale, come noto, l'arrivo di Andreas Granqvist era considerato sicuro fino a due giorni fa. Ora sono sorte delle complicazioni nella trattativa con il Genoa, ma l'affare non appare come definitivamente tramontato. Se alla fine, però, il giocatore svedese non dovesse arrivare, di alternative valide in quel ruolo non ce ne sarebbero più molte. Oltre al fatto che si tratterebbe dell'ennesima operazione fallita, dopo quelle di Yilmaz, Breno e Balzaretti. Tra le pedine già presenti in rosa, invece, resta da trovare l'accordo per il rinnovo di Modibo Diakité. Entro lunedì prossimo si dovrebbe raggiungere l'intesa per prolungare il contratto di altri quattro anni: la differenza tra le parti sembra essersi assottigliata a circa 90 mila euro.
TERZINO SINISTRO – Sempre di difesa si tratta, ma il capitolo legato al terzino sinistro merita una sezione specifica. La rosa dei papabili perde e ha perso numerosi petali: da Federico Balzaretti, su cui la Roma si è mossa prima e più determinata, a Reto Ziegler e Davide Santon, mai realmente trattati dalla società biancoceleste. Con Royston Drenthe che non convince e Sebastian Pocognoli considerato un'alternativa di ripiego, il vero nome caldo rimane quello di Dennis Aogo. Per l'esterno tedesco dell'Amburgo, classe '87, ci sono già stati dei contatti tra i due club, come rivelato in esclusiva dalla redazione di lalaziosiamonoi.it. Con tutta probabilità, il discorso verrà approfondito nei prossimi giorni. Il terzino di origini nigeriane è valutato circa 5-6 milioni di euro, più o meno la stessa somma che richiede l'Atalanta per Federico Peluso. Dopo che il difensore bergamasco era stato accostato insistentemente alla Lazio, la pista si è raffreddata sensibilmente. L'acquisto del giocatore bergamasco, tuttavia, sarebbe ideale per diversi fattori: innanzitutto, è stato uno dei migliori esterni dello scorso campionato; inoltre è tifosissimo laziale e a Roma verrebbe di corsa; infine, essendo cresciuto nelle giovanili biancocelesti, permetterebbe a Vladimir Petkovic di poter contare sul quarto prodotto del vivaio richiesto dalla Uefa per le liste dell'Europa League. La nuova norma, infatti, prevede che vengano inseriti almeno 4 giocatori cresciuti nel proprio vivaio per almeno 3 anni e altri 4 cresciuti in quello di un’altra squadra della propria federazione, sempre per un periodo non inferiore ai 3 anni. Come sottolineato dal Corriere dello Sport, la Lazio attualmente può contare su tre giocatori: Alessandro Berardi, Luis Pedro Cavanda e Antonio Rozzi.
CENTROCAMPO – In attesa di riavere in squadra Cristian Brocchi, Petkovic non sa ancora se potrà contare su Francelino Matuzalem. O meglio, su una pedina che sostituisca il brasiliano, ormai con un piede e mezzo fuori da Roma. L'obiettivo primario sarebbe Alexander Merkel, ma il Genoa non è intenzionato a cederlo. L'unico nome che circola è quello di Perparim Hetemaj: per il finlandese del Chievo, tuttavia, un'eventuale trattativa deve essere ancora avviata. Come nel caso di Diakité, anche nella zona mediana del campo esiste una “grana” legata a un rinnovo contrattuale: Eddy Onazi ha il contratto in scadenza nel 2014, ma la Lazio – come svelato in esclusiva dalla nostra redazione - gli ha offerto per ora un prolungamento a circa 65 mila euro a stagione. Una cifra che definire bassa è un eufemismo. Il mediano nigeriano non chiede neanche molto, circa 180/200 mila euro annui. La situazione andrebbe risolta quanto prima, per evitare che sul giocatore si inizino a sentire le sirene di altri club.
ATTACCO – Nel momento in cui la Lazio stava trattando Burak Yilmaz, era chiaro a tutti che un innesto in attacco servisse. Dopo la trattativa fallita per il turco, sembra che una nuova punta sia diventata quasi superflua. In realtà, dopo aver salutato l'opzione Yilmaz, la dirigenza capitolina non si è mossa concretamente per nessun altro giocatore. La pista John Guidetti rimane in sospeso da diverse settimane, tanto da apparire come completamente sfumata. La suggestione Alberto Gilardino, che sarebbe stato proposto dal Genoa, non può che essere definita come tale. A Petkovic piace Emmanuel Mayuka dello Young Boys, mentre il ds Igli Tare ha sondato il terreno per l'islandese Kilbeinn Sigthorsson dell'Ajax. Due soluzioni che hanno i contorni, però, del ripiego. La prospettiva più probabile è che, a questo punto, si rimanga con i giocatori attuali: Klose, Zarate, Rocchi, Floccari e Kozak. Per quanto riguarda l'attaccante argentino, infine, si presenta di nuovo l'interrogativo: rinnova o non rinnova? Anzi, spalma o non spalma? Dalla risposta che arriverà a tale domanda, si capirà quanto la Lazio potrà contare su un giocatore che, se tornasse ai livelli della prima stagione a Roma, sarebbe titolare fisso accanto al bomber tedesco.
DIFESA – Per quanto riguarda il difensore centrale, come noto, l'arrivo di Andreas Granqvist era considerato sicuro fino a due giorni fa. Ora sono sorte delle complicazioni nella trattativa con il Genoa, ma l'affare non appare come definitivamente tramontato. Se alla fine, però, il giocatore svedese non dovesse arrivare, di alternative valide in quel ruolo non ce ne sarebbero più molte. Oltre al fatto che si tratterebbe dell'ennesima operazione fallita, dopo quelle di Yilmaz, Breno e Balzaretti. Tra le pedine già presenti in rosa, invece, resta da trovare l'accordo per il rinnovo di Modibo Diakité. Entro lunedì prossimo si dovrebbe raggiungere l'intesa per prolungare il contratto di altri quattro anni: la differenza tra le parti sembra essersi assottigliata a circa 90 mila euro.
TERZINO SINISTRO – Sempre di difesa si tratta, ma il capitolo legato al terzino sinistro merita una sezione specifica. La rosa dei papabili perde e ha perso numerosi petali: da Federico Balzaretti, su cui la Roma si è mossa prima e più determinata, a Reto Ziegler e Davide Santon, mai realmente trattati dalla società biancoceleste. Con Royston Drenthe che non convince e Sebastian Pocognoli considerato un'alternativa di ripiego, il vero nome caldo rimane quello di Dennis Aogo. Per l'esterno tedesco dell'Amburgo, classe '87, ci sono già stati dei contatti tra i due club, come rivelato in esclusiva dalla redazione di lalaziosiamonoi.it. Con tutta probabilità, il discorso verrà approfondito nei prossimi giorni. Il terzino di origini nigeriane è valutato circa 5-6 milioni di euro, più o meno la stessa somma che richiede l'Atalanta per Federico Peluso. Dopo che il difensore bergamasco era stato accostato insistentemente alla Lazio, la pista si è raffreddata sensibilmente. L'acquisto del giocatore bergamasco, tuttavia, sarebbe ideale per diversi fattori: innanzitutto, è stato uno dei migliori esterni dello scorso campionato; inoltre è tifosissimo laziale e a Roma verrebbe di corsa; infine, essendo cresciuto nelle giovanili biancocelesti, permetterebbe a Vladimir Petkovic di poter contare sul quarto prodotto del vivaio richiesto dalla Uefa per le liste dell'Europa League. La nuova norma, infatti, prevede che vengano inseriti almeno 4 giocatori cresciuti nel proprio vivaio per almeno 3 anni e altri 4 cresciuti in quello di un’altra squadra della propria federazione, sempre per un periodo non inferiore ai 3 anni. Come sottolineato dal Corriere dello Sport, la Lazio attualmente può contare su tre giocatori: Alessandro Berardi, Luis Pedro Cavanda e Antonio Rozzi.
CENTROCAMPO – In attesa di riavere in squadra Cristian Brocchi, Petkovic non sa ancora se potrà contare su Francelino Matuzalem. O meglio, su una pedina che sostituisca il brasiliano, ormai con un piede e mezzo fuori da Roma. L'obiettivo primario sarebbe Alexander Merkel, ma il Genoa non è intenzionato a cederlo. L'unico nome che circola è quello di Perparim Hetemaj: per il finlandese del Chievo, tuttavia, un'eventuale trattativa deve essere ancora avviata. Come nel caso di Diakité, anche nella zona mediana del campo esiste una “grana” legata a un rinnovo contrattuale: Eddy Onazi ha il contratto in scadenza nel 2014, ma la Lazio – come svelato in esclusiva dalla nostra redazione - gli ha offerto per ora un prolungamento a circa 65 mila euro a stagione. Una cifra che definire bassa è un eufemismo. Il mediano nigeriano non chiede neanche molto, circa 180/200 mila euro annui. La situazione andrebbe risolta quanto prima, per evitare che sul giocatore si inizino a sentire le sirene di altri club.
ATTACCO – Nel momento in cui la Lazio stava trattando Burak Yilmaz, era chiaro a tutti che un innesto in attacco servisse. Dopo la trattativa fallita per il turco, sembra che una nuova punta sia diventata quasi superflua. In realtà, dopo aver salutato l'opzione Yilmaz, la dirigenza capitolina non si è mossa concretamente per nessun altro giocatore. La pista John Guidetti rimane in sospeso da diverse settimane, tanto da apparire come completamente sfumata. La suggestione Alberto Gilardino, che sarebbe stato proposto dal Genoa, non può che essere definita come tale. A Petkovic piace Emmanuel Mayuka dello Young Boys, mentre il ds Igli Tare ha sondato il terreno per l'islandese Kilbeinn Sigthorsson dell'Ajax. Due soluzioni che hanno i contorni, però, del ripiego. La prospettiva più probabile è che, a questo punto, si rimanga con i giocatori attuali: Klose, Zarate, Rocchi, Floccari e Kozak. Per quanto riguarda l'attaccante argentino, infine, si presenta di nuovo l'interrogativo: rinnova o non rinnova? Anzi, spalma o non spalma? Dalla risposta che arriverà a tale domanda, si capirà quanto la Lazio potrà contare su un giocatore che, se tornasse ai livelli della prima stagione a Roma, sarebbe titolare fisso accanto al bomber tedesco.
Fonte: Stefano Fiori-Lalaziosiamonoi.it
Sorteggio Europa League - La griglia
Oggi, 10 agosto, alle ore 13:30 a Nyon verrà effettuato il sorteggio per il quarto turno preliminare di Europa League in programma il 23 e il 30 agosto.
La formazione biancoceleste sarà testa di serie.
Le teste di serie avranno il vantaggio di non sfidarsi tra di loro ma di essere accoppiate con una squadra tra le non teste di serie.
Da evitare Feyenoord, Rapid Vienna, Anzhi e Dinamo Mosca.
La griglia completa è composta da 62 squadre (31 teste di serie e 31 non teste di serie)
TESTE DI SERIE (Coefficiente)
[104.996] – Inter (Italia)
[90.882] – Liverpool (Inghilterra)
[85.835] – Olympique Marsiglia (Francia)
[82.069] – Sporting Lisbona (Portogallo)
[80.566] – CSKA Mosca (Russia)
[76.103] – PSV Eindhoven (Olanda)
[58.835] – Bordeaux (Francia)
[57.103] – Twente (Olanda)
[55.037] – Stoccarda (Germania)
[52.526] – Metalist Kharkiv (Ucraina)
[47.837] – Athletic Bilbao (Spagna)
[44.103] – AZ Alkmaar (Olanda)
[35.480] – Club Bruges (Belgio)
[33.599] – APOEL Nicosia (Cipro)
[31.400] – Hapoel Tel Aviv (Israele)
[31.037] – Hannover (Germania)
[29.996] – Lazio (Italia)
[27.920] – PAOK Salonicco (Grecia)
[26.764] – Steaua Bucarest (Romania)
[25.570] – Sparta Praga (Repubblica Ceca)
[20.935] – Rosenborg (Norvegia)
[20.103] – Heerenveen (Olanda)
[19.810] – Trabzonspor (Turchia)
[16.882] – Newcastle (Inghilterra)
[16.860] – Young Boys Berna (Svizzera)
[16.837] – Levante (Spagna)
[16.480] – Genk (Belgio)
[14.350] – Partizan Belgrado (Serbia)
[14.070] – Viktoria Plzen (Repubblica Ceca)
[14.026] – Dnipro Dnipropetrovsk (Ucraina)
[13.764] – Vaslui (Romania)
NON TESTE DI SERIE (Coefficiente)
[13.310] – Bursaspor (Turchia)
[13.264] – Dinamo Bucarest (Romania)
[12.603] – Feyenoord (Olanda)
[12.569] – Maritimo (Portogallo)
[12.265] – Rapid Vienna (Austria)
[11.983] – Legia Varsavia (Polonia)
[11.066] – Dinamo Mosca (Russia)
[10.850] – Stella Rossa di Belgrado (Serbia)
[9.849] – Sheriff Tiraspol (Moldavia)
[9.566] – Anzhi Makhachkala (Russia)
[7.950] – Debrecen (Ungheria)
[7.420] – Atromitos (Grecia)
[7.228] – Heart of Midlothian (Scozia)
[6.728] – Motherwell (Scozia)
[6.505] – Midtjylland (Danimarca)
[6.480] – Lokeren (Belgio)
[6.360] – Lucerna (Svizzera)
[5.680] – AIK Stoccolma (Svezia)
[5.570] – Slovan Liberec (Repubblica Ceca)
[5.505] – Horsens (Danimarca)
[5.483] – Slask Wroclaw (Polonia)
[5.326] – HJK Helsinki (Finlandia)
[4.935] – Tromsø (Norvegia)
[4.875] – Ekranas Panevezys (Lituania)
[3.935] – Molde (Norvegia)
[3.450] – Videoton (Ungheria)
[2.716] – Dudelange (Lussemburgo)
[2.241] – Neftchi Baku (Azerbaigian)
[1.733] – Dila Gori (Georgia)
[1.424] – Mura 05 (Slovenia)
[1.375] – Zeta Golubovci (Montenegro)
La formazione biancoceleste sarà testa di serie.
Le teste di serie avranno il vantaggio di non sfidarsi tra di loro ma di essere accoppiate con una squadra tra le non teste di serie.
Da evitare Feyenoord, Rapid Vienna, Anzhi e Dinamo Mosca.
La griglia completa è composta da 62 squadre (31 teste di serie e 31 non teste di serie)
TESTE DI SERIE (Coefficiente)
[104.996] – Inter (Italia)
[90.882] – Liverpool (Inghilterra)
[85.835] – Olympique Marsiglia (Francia)
[82.069] – Sporting Lisbona (Portogallo)
[80.566] – CSKA Mosca (Russia)
[76.103] – PSV Eindhoven (Olanda)
[58.835] – Bordeaux (Francia)
[57.103] – Twente (Olanda)
[55.037] – Stoccarda (Germania)
[52.526] – Metalist Kharkiv (Ucraina)
[47.837] – Athletic Bilbao (Spagna)
[44.103] – AZ Alkmaar (Olanda)
[35.480] – Club Bruges (Belgio)
[33.599] – APOEL Nicosia (Cipro)
[31.400] – Hapoel Tel Aviv (Israele)
[31.037] – Hannover (Germania)
[29.996] – Lazio (Italia)
[27.920] – PAOK Salonicco (Grecia)
[26.764] – Steaua Bucarest (Romania)
[25.570] – Sparta Praga (Repubblica Ceca)
[20.935] – Rosenborg (Norvegia)
[20.103] – Heerenveen (Olanda)
[19.810] – Trabzonspor (Turchia)
[16.882] – Newcastle (Inghilterra)
[16.860] – Young Boys Berna (Svizzera)
[16.837] – Levante (Spagna)
[16.480] – Genk (Belgio)
[14.350] – Partizan Belgrado (Serbia)
[14.070] – Viktoria Plzen (Repubblica Ceca)
[14.026] – Dnipro Dnipropetrovsk (Ucraina)
[13.764] – Vaslui (Romania)
NON TESTE DI SERIE (Coefficiente)
[13.310] – Bursaspor (Turchia)
[13.264] – Dinamo Bucarest (Romania)
[12.603] – Feyenoord (Olanda)
[12.569] – Maritimo (Portogallo)
[12.265] – Rapid Vienna (Austria)
[11.983] – Legia Varsavia (Polonia)
[11.066] – Dinamo Mosca (Russia)
[10.850] – Stella Rossa di Belgrado (Serbia)
[9.849] – Sheriff Tiraspol (Moldavia)
[9.566] – Anzhi Makhachkala (Russia)
[7.950] – Debrecen (Ungheria)
[7.420] – Atromitos (Grecia)
[7.228] – Heart of Midlothian (Scozia)
[6.728] – Motherwell (Scozia)
[6.505] – Midtjylland (Danimarca)
[6.480] – Lokeren (Belgio)
[6.360] – Lucerna (Svizzera)
[5.680] – AIK Stoccolma (Svezia)
[5.570] – Slovan Liberec (Repubblica Ceca)
[5.505] – Horsens (Danimarca)
[5.483] – Slask Wroclaw (Polonia)
[5.326] – HJK Helsinki (Finlandia)
[4.935] – Tromsø (Norvegia)
[4.875] – Ekranas Panevezys (Lituania)
[3.935] – Molde (Norvegia)
[3.450] – Videoton (Ungheria)
[2.716] – Dudelange (Lussemburgo)
[2.241] – Neftchi Baku (Azerbaigian)
[1.733] – Dila Gori (Georgia)
[1.424] – Mura 05 (Slovenia)
[1.375] – Zeta Golubovci (Montenegro)
Granqvist - Questione di buonuscita?
Solo beghe economiche dietro i rallentamenti nell'affaire Granqvist.
Il giocatore, come riporta il Corriere dello Sport, vorrebbe la Lazio, non sarebbe la piccola differenza tra domanda e offerta sul contratto il nodo da sciogliere: 1,2 milioni propone Lotito, il giocatore ha chiesto 1,4 ma si lavora sui premi per ammortizzare la differenza.
Il ripensamento sarebbe da attribuire al Genoa.
La società rossoblu avrebbe pendenze da risolvere con il Groningen, ex club del centrale, ed il giocatore, che avrebbe chiesto una buonuscita a Preziosi.
Il "ni" di risposta del presidente e voci riguardanti veti di De Canio, che avrebbe accolto con un certo stupito malumore la notizia, dal momento che avrebbe già dato l'assenso alla cessione ai tempi della trattativa con gli zar dello Zenit, c'erano una volta i primi battiti di mercato estivo, e la rabbia del giocatore, che vorrebbe una squadra di livello superiore al Genoa. Secondo il Messaggero la causa scatenante sarebbe il bilancio rossoblu da far quadrare, quel che è certo, è che la parte del tavolo a nicchiare è quella grifone, ma già nella giornata di oggi potrebbero esserci novità.
Il giocatore, come riporta il Corriere dello Sport, vorrebbe la Lazio, non sarebbe la piccola differenza tra domanda e offerta sul contratto il nodo da sciogliere: 1,2 milioni propone Lotito, il giocatore ha chiesto 1,4 ma si lavora sui premi per ammortizzare la differenza.
Il ripensamento sarebbe da attribuire al Genoa.
La società rossoblu avrebbe pendenze da risolvere con il Groningen, ex club del centrale, ed il giocatore, che avrebbe chiesto una buonuscita a Preziosi.
Il "ni" di risposta del presidente e voci riguardanti veti di De Canio, che avrebbe accolto con un certo stupito malumore la notizia, dal momento che avrebbe già dato l'assenso alla cessione ai tempi della trattativa con gli zar dello Zenit, c'erano una volta i primi battiti di mercato estivo, e la rabbia del giocatore, che vorrebbe una squadra di livello superiore al Genoa. Secondo il Messaggero la causa scatenante sarebbe il bilancio rossoblu da far quadrare, quel che è certo, è che la parte del tavolo a nicchiare è quella grifone, ma già nella giornata di oggi potrebbero esserci novità.
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
giovedì 9 agosto 2012
Granqvist - Nuova telenovela?
Le notizie arrivano frammentate, senza alcuna certezza.
Sembra un film già visto o meglio una nuova telenovela
(vds caso Yilmaz).
Alla ricerca di conferme, la redazione di "lalaziosiamonoi.it" ha contattato il ds del Genoa Capozucca il quale lascia un barlume di speranza nonostante rumors riguardanti un'improvvisa frenata nella trattativa per Granqvist: "Trattativa naufragata? Non posso confermare quanto riportato dai media". Qualche margine di trattativa sembra rimanere, anche se la volontà dell'allenatore dei Grifoni, se confermata, potrebbe rappresentare un serio ostacolo all'arrivo del difensore centrale da affiancare a Dias al centro della difesa.
Sembra un film già visto o meglio una nuova telenovela
(vds caso Yilmaz).
Alla ricerca di conferme, la redazione di "lalaziosiamonoi.it" ha contattato il ds del Genoa Capozucca il quale lascia un barlume di speranza nonostante rumors riguardanti un'improvvisa frenata nella trattativa per Granqvist: "Trattativa naufragata? Non posso confermare quanto riportato dai media". Qualche margine di trattativa sembra rimanere, anche se la volontà dell'allenatore dei Grifoni, se confermata, potrebbe rappresentare un serio ostacolo all'arrivo del difensore centrale da affiancare a Dias al centro della difesa.
Fonte: Gianmarco Filizzola - Lalaziosiamonoi.it
Granqvist - salta il passaggio alla Lazio
Veto De Canio. Quando tutto sembrava ormai definito, è saltato, molto probabilmente in maniera definitiva, l'arrivo di Granqvist alla
Lazio. Nonostante che i due club avessero trovato un'intesa di massima,
è stato il tecnico rossoblu De Canio a bloccare tutto: il veto imposto
sulla cessione del difensore ha obbligato Preziosi a rinunciare alla
cessione.
Fonte: Gazzetta.it
Fonte: Gazzetta.it
lunedì 6 agosto 2012
Capitolo terzino - E' corsa a tre.
La Lazio lavora alla maxi-operazione con il Genoa. Trattativa nella
quale è in ballo anche il nome di Luca Antonelli, terzino sinistro, già
seguito ai tempi di Parma. Antonelli piace, ha vissuto una stagione è
reduce da due stagioni travagliate, segnate dagli infortuni. Il
giocatore cerca il rilancio, è seguito anche dal Palermo, la Lazio
sarebbe la sua grande occasione. I colloqui tra Lotito e Preziosi
andranno avanti nelle prossime ore. Antonelli, però, non è l'unica pista
seguita dalla Lazio per l'out mancino. A Igli Tare piace, molto, Dennis
Aogo, 25 anni, in forza all'Amburgo. Il giocatore tedesco è un
obiettivo, ma ha un costro proibitivo (5-6 milioni). Il ds ha allacciato
i contatti, ma non è facile centrare il colpo. Il ds dell'Amburgo,
intato, glissa: "La Lazio? Su Aogo ci sono tanti rumors, ma nessuna richiesta ufficiale", ha dichiarato Frank Arnesen
a Mapo.de. Aogo è il sogno, Antonelli l'obiettivo alla portata, Ziegler
l'outsider (ma anche qui il prezzo è accessibile, non più di 3
milioni). La corsa al terzino sinistro è ormai ridotta a tre nomi.
Fonte: MarcoValerio Bava-Lalaziosiamonoi.it
Mercato a tutto tondo - Asse Lazio-Genoa...
Bud Spencer e Terence Hill. Starsky e Hutch. Lotito e Preziosi. Già,
perché i due presidenti, accomunati da un caratterino niente male, pare
si trovino a meraviglia e si candidano ad essere, come diceva Celentano
qualche anno fa, “la coppia più bella del mondo”, o almeno, la coppia
più bella del mercato. C’è chi è pronto a scommetterci pesante: i due
presidenti, prima della chiusura del mercato, metteranno a segno qualche
colpo incrociato. Tanti i nomi papabili, tante le situazioni da
monitorare attentamente. Il nodo da sciogliere, la matassa più intricata
riguarda, senza ombra di dubbio, Giuseppe Sculli.
Preziosi aveva dato la sua parola: lo avrebbe riscattato per circa 3
milioni di euro ma niente, le sue sono rimaste parole, almeno finora. Al
patron laziale non è andata giù ma, in fin dei conti, come dar torto al
presidente rossoblù: 3 mln per un trentunenne che, almeno in quel
periodo, sembrava destinato ad una pesante squalifica per
calcioscommesse. Non si sa ancora come si evolverà la vicenda nel suo
caso, si dovrà aspettare la chiusura del mercato, quando tutto sarà più
chiaro, per piazzarlo. Già, perché la maxi operazioni Lazio- Genoa, pare
tanto uno di quelle da ultimi minuti di mercato, messe a segno quando
ormai nessuno ci spera più. Preziosi è quasi “obbligato” a chiudere
l’acquisto di Sculli, sempre se quest’ultimo non verrà squalificato e, a
Lotito, dal canto suo, interessano alcuni uomini di proprietà del
Grifone. Se Sculli non verrà preso dal Genoa è più che probabile
ipotizzare un acquisto dai rossoblù, a tariffe vantaggiose, per
rimediare al “torto” subito da Lotito, ma l’operazione potrebbe
allargarsi ad altri nomi. Non è un mistero che la Lazio abbia un
disperato bisogno di un io due innesti in difesa e, pare, gli abbia
individuati proprio tra le file genoane: trattasi di Andrea Granqvist e di Luca Antonelli.
Il primo è a tutti gli effetti una prima scelta, difensore di peso e
gamba che sarebbe più che utile a Petkovic, il costo è di 5 mln ma si
può mediare. Il secondo è più che altro un’ alternativa, non tanto ad
altri obiettivi di mercato, quanto agli uomini già presenti in rosa: Radu sta recuperando e Lulic ha dimostrato di saperci fare in quel ruolo. Per la fascia si seguono comunque, ancora, anche Federico Peluso e Sebastien Pocognoli ma nessuna delle due piste pare al momento concreta. Sembrava in pole Dennis Aogo, difensore esterno dello Stoccarda, ma ieri è arrivata la secca smentita del suo manager: “La Lazio su Dennis? Solo voci”.
Pretattica? Non sta a noi dirlo, l’evoluzione del mercato ci chiarirà
le idee. Tornando all’operazione col Genoa, una altro nome che potrebbe
far gola al duo Lotito- Tare pare essere, secondo quanto riportato
dall’edizione odierna del Corriere dello Sport, quello di Alexander Merkel,
trequartista o interno di centrocampo classe 92’ che sarebbe eccellente
per il gioco di Petkovic, l’unico ostacolo è il prezzo del cartellino,
troppo elevato al momento. Al Genoa interesserebbero anche Juan Pablo Carrizo e Francelino Matuzalem:
per il portiere la pista sembra complicata poiché la porta del Genoa è
già coperta da Frey e dunque pare poco ipotizzabile, a meno che non si
stia pensando ad una cessione del numero 1 francese, un approdo di JP in
rossoblù per fare il secondo. Più probabile la candidatura di Matuzalem
che, però, pare voglia tornare in Brasile per chiudere la carriera,
tutto dipenderà dalla sua volontà. Ciò che pare certo è che la coppia
più bella del mercato non resterà a mani vuote.
FRONTE INTERNO- Pare stia per decollare il mercato in uscita in casa Lazio: Stendardo, come sappiamo, aspetta solo l’ufficializzazione del suo passaggio all’Atalanta, Alfaro sta per chiudere col Chievo ma ha anche altre proposte da valutare come quella del Bologna, Floccari è appetito da mezza serie A, Lotito ha rivelato che ha ricevuto ben 8 offerte per il suo assistito, potrebbe scatenarsi una vera e propria asta a cui potrebbero partecipare Torino, Pescara, Siena, Bologna, Napoli, Sampdoria, Palermo e Bologna. Probabilmente si chiuderà negli ultimi giorni di mercato alle cifre che Lotito chiede, anche se Petkovic sta apprezzando, e non poco, il calabrese e alla fine non è detto che parta. Si deve piazzare anche Foggia, per lui sembra arenatasi la pista Pescara, anche se il mercato è imprevedibile ed, ad uno come lui, di certo non mancheranno le richieste, anche se il suo ingaggio è pesante. Non ci sono offerte per Garrido e Stankevicius, da tempo sul mercato ma, con tutta probabilità, resteranno nella capitale. Infine, detto della spasmodica ricerca del centrale difensivo, c’è da ricordare che la Lazio ne ha già uno di altissimo livello che è ancora senza rinnovo di contratto, trattasi di Modibo Diakitè, c’è da fare molta molta attenzione, il centrale ha numerosi estimatori.
FRONTE INTERNO- Pare stia per decollare il mercato in uscita in casa Lazio: Stendardo, come sappiamo, aspetta solo l’ufficializzazione del suo passaggio all’Atalanta, Alfaro sta per chiudere col Chievo ma ha anche altre proposte da valutare come quella del Bologna, Floccari è appetito da mezza serie A, Lotito ha rivelato che ha ricevuto ben 8 offerte per il suo assistito, potrebbe scatenarsi una vera e propria asta a cui potrebbero partecipare Torino, Pescara, Siena, Bologna, Napoli, Sampdoria, Palermo e Bologna. Probabilmente si chiuderà negli ultimi giorni di mercato alle cifre che Lotito chiede, anche se Petkovic sta apprezzando, e non poco, il calabrese e alla fine non è detto che parta. Si deve piazzare anche Foggia, per lui sembra arenatasi la pista Pescara, anche se il mercato è imprevedibile ed, ad uno come lui, di certo non mancheranno le richieste, anche se il suo ingaggio è pesante. Non ci sono offerte per Garrido e Stankevicius, da tempo sul mercato ma, con tutta probabilità, resteranno nella capitale. Infine, detto della spasmodica ricerca del centrale difensivo, c’è da ricordare che la Lazio ne ha già uno di altissimo livello che è ancora senza rinnovo di contratto, trattasi di Modibo Diakitè, c’è da fare molta molta attenzione, il centrale ha numerosi estimatori.
Fonte: Alessandro Colonna - Lalaziosiamonoi.it
Poche certezze - Klose una di queste!
Il 4-2-3-1 sembrava il modulo più congeniale a questa squadra per
caratteristiche ma, contro i turchi del Galatasaray, tale assetto ha
mostrato in pieno i suoi limiti: poco peso in attacco e manovra a tratti
troppo sterile. Non è un caso che la miglior Lazio si sia vista con
l’ingresso in campo di Zarate e, quindi, con il passaggio alle due
punte. Petkovic dovrà rivedere i suoi piani. Tutto dipenderà dal futuro
di Mauro Zarate che, se decidesse di restare e di spalmare il suo
ingaggio, difficilmente sarà tenuto fuori e, ancor più difficilmente,
verrà schierato come esterno nel 4-2-3-1. Più probabile un 4-4-2 o un
4-3-1-2. L’argentino potrà finalmente esaltarsi in coppia con una delle
pochissime certezze in casa Lazio: Miroslav Klose. Già, perché la mancanza del tedesco si è avvertita in modo fin troppo evidente in queste uscite amichevoli:
palla che non gira molto in attacco e poche conclusioni a rete. Il
rientro del tedesco sarà fondamentale per capire il futuro tattico della
squadra: sarà in grado Miro di reggere da solo il peso dell’attacco?
Se la risposta sarà affermativa allora il 4-2-3-1 sarà il modulo
prescelto e Zarate dovrà mettersi l’anima in pace, altrimenti largo alle
due punte, con Maurito scalpitante. Questa Lazio non può prescindere da
uno come Miroslav, e la coppia con l'argentino potrebbe essere
devastante, se saranno in grado di trovare la giusta intesa, altrimenti
Miro potrebbe essere indispensabile per aprire spazi utili per gli
inserimenti delle mezzepunte. Ora il Panzer è tornato e si comincia a
fare sul serio.
Fonte: Alessandro Colonna - Lalaziosiamonoi.it
domenica 5 agosto 2012
Per non dimenticare - Giuliano Fiorini
Il 05 Agosto 2005 la Lazio perdeva uno degli atleti più importanti della sua storia.
Giuliano Fiorini. Attaccante, nato a Modena il 21 gennaio 1958 e deceduto a Bologna il 5 agosto 2005.
Inizia nel Bologna con il quale esordisce a diciassette anni in Serie A. Viene mandato in prestito al Rimini, al Brescia, Foggia ed al Piacenza in serie C1, dove vince la classifica cannonieri con 21 reti 1979/80. Torna a Bologna, dove resta per tre stagioni, prima di passare al Genoa (tre stagioni intervallate da una nella Sambenedettese). La Lazio lo acquistra nel 1985 dal Genoa. Disputa 2 stagioni in maglia biancoceleste dove colleziona 48 presenze e 10 reti in Campionato.
Nel 1987, con la Lazio penalizzata di 9 punti dalla giustizia sportiva, segna all'Olimpico il goal che permette alla Lazio di accedere agli spareggi di Napoli per restare in Serie B, nella partita Lazio- L.R. Vicenza 1-0.
In seguito passerà al Venezia, poi al Siena ed alla Ternana.
Grazie Giuliano per averci dato la possibilità di continuare ad esistere.
Giuliano Fiorini. Attaccante, nato a Modena il 21 gennaio 1958 e deceduto a Bologna il 5 agosto 2005.
Inizia nel Bologna con il quale esordisce a diciassette anni in Serie A. Viene mandato in prestito al Rimini, al Brescia, Foggia ed al Piacenza in serie C1, dove vince la classifica cannonieri con 21 reti 1979/80. Torna a Bologna, dove resta per tre stagioni, prima di passare al Genoa (tre stagioni intervallate da una nella Sambenedettese). La Lazio lo acquistra nel 1985 dal Genoa. Disputa 2 stagioni in maglia biancoceleste dove colleziona 48 presenze e 10 reti in Campionato.
Nel 1987, con la Lazio penalizzata di 9 punti dalla giustizia sportiva, segna all'Olimpico il goal che permette alla Lazio di accedere agli spareggi di Napoli per restare in Serie B, nella partita Lazio- L.R. Vicenza 1-0.
In seguito passerà al Venezia, poi al Siena ed alla Ternana.
Grazie Giuliano per averci dato la possibilità di continuare ad esistere.
venerdì 3 agosto 2012
Lazio-Malmoe. Vendita tagliandi
La S.S. Lazio comunica che, da lunedi 6 agosto alle ore 10:00 saranno messi in vendita i tagliandi della gara amichevole LAZIO - MALMOE in programma giovedi 16 agosto alle ore 21:00.
TUTTI COLORO CHE SONO IN POSSESSO DELLA TESSERA DEL TIFOSO MILLENOVECENTO E NON SONO ABBONATI, POTRANNO RICHIEDERE AL MOMENTO DELL'ACQUISTO CHE, IL TITOLO D'INGRESSO VENGA CARICATO ELETTRONICAMENTE SULLA STESSA.
I tagliandi si potranno acquistare presso:
- I nostri punti vendita Lazio Style 1900 vedi elenco
- le ricevitorie della Lottomatica clicca qui
- il sito internet Listicket o tramite il Call Center al numero a pagamento 892.982 - (molto utile è la possibilità di stampare da casa i tagliandi acquistati via internet)
Si ricorda che chi acquista un biglietto è tenuto a mostrare il suo documento di identità, pena l’impossibilità di emettere il titolo di accesso ( D.L. 8/2/2010 nr. 8)
Per i ragazzi under 14, è possibile esibire anche solo il tesserino sanitario, per gli altri minori più grandi, è necessario esibire in alternativa in originale o in copia:
- il documento di identificazione rilasciato dal Comune;
- carta d'identità;
- lo stato di famiglia con foto;
- il certificato di nascita con foto o il passaporto di un genitore (in cui compaia ovviamente il minorenne).
Il numero massimo di tagliandi acquistabili da una singola persona è di quattro e con le nuove disposizioni dell' Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive, è possibile presentare per le altre eventuali tre persone, anche solo la copia del documento d'identità.
Per acquistare i tagliandi ci sarà tempo fino al calcio d’inizio dell’incontro. Si ricorda a tutti i tifosi che il punto vendita dei tagliandi più vicino allo Stadio Olimpico è il Lazio Style 1900 in Via Guglielmo Calderini 66 / C e sarà aperto il giorno della partita a partire dalle ore 10:00.
Settori e prezzi:
(*) Possono acquistare un tagliando Ridotto Under 16 i ragazzi nati dal 1/1/1996 al 31/12/2007
(**) I tagliandi ridotti Invalidi Civili al 100 %, posso essere acquistati solo presso i Lazio Style 1900
I bambini di 4 anni nati dal 1/1/2008 accedono allo stadio gratuitamente e senza biglietto.
Infine, all’ingresso il controllo dell’identità sarà effettuato su ogni singolo spettatore ed è pertanto obbligatorio esibire un documento di identità, compresi i minorenni.
RESTRIZIONI SULLA VENDITA ADOTTATE DALL' OSSERVATORIO SULLE MANIFESTAZIONI SPORTIVE:
- nessuna.
TUTTI COLORO CHE SONO IN POSSESSO DELLA TESSERA DEL TIFOSO MILLENOVECENTO E NON SONO ABBONATI, POTRANNO RICHIEDERE AL MOMENTO DELL'ACQUISTO CHE, IL TITOLO D'INGRESSO VENGA CARICATO ELETTRONICAMENTE SULLA STESSA.
I tagliandi si potranno acquistare presso:
- I nostri punti vendita Lazio Style 1900 vedi elenco
- le ricevitorie della Lottomatica clicca qui
- il sito internet Listicket o tramite il Call Center al numero a pagamento 892.982 - (molto utile è la possibilità di stampare da casa i tagliandi acquistati via internet)
Si ricorda che chi acquista un biglietto è tenuto a mostrare il suo documento di identità, pena l’impossibilità di emettere il titolo di accesso ( D.L. 8/2/2010 nr. 8)
Per i ragazzi under 14, è possibile esibire anche solo il tesserino sanitario, per gli altri minori più grandi, è necessario esibire in alternativa in originale o in copia:
- il documento di identificazione rilasciato dal Comune;
- carta d'identità;
- lo stato di famiglia con foto;
- il certificato di nascita con foto o il passaporto di un genitore (in cui compaia ovviamente il minorenne).
Il numero massimo di tagliandi acquistabili da una singola persona è di quattro e con le nuove disposizioni dell' Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive, è possibile presentare per le altre eventuali tre persone, anche solo la copia del documento d'identità.
Per acquistare i tagliandi ci sarà tempo fino al calcio d’inizio dell’incontro. Si ricorda a tutti i tifosi che il punto vendita dei tagliandi più vicino allo Stadio Olimpico è il Lazio Style 1900 in Via Guglielmo Calderini 66 / C e sarà aperto il giorno della partita a partire dalle ore 10:00.
Settori e prezzi:
S E T T O R E
|
INTERO
|
RID. UNDER 16 (*)
|
INVALIDI CIVILI 100 % (**)
|
TRIBUNA TEVERE |
25 €.
|
16 €.
|
16 €.
|
TRIBUNA TEVERE NON DEAMBULANTE IN CARROZZELLA - solo Lazio Style |
10 €.
|
==
|
==
|
TRIBUNA TEVERE NON DEAMBULANTE IN CARR.- ACC.GNO - solo Lazio Style |
10 €.
|
==
|
==
|
CURVA NORD |
10 €.
|
==
|
==
|
DISTINTI NORD EST |
10 €.
|
==
|
==
|
SETTORE OSPITI - DISTINTI SUD OVEST |
10 €.
|
==
|
==
|
(*) Possono acquistare un tagliando Ridotto Under 16 i ragazzi nati dal 1/1/1996 al 31/12/2007
(**) I tagliandi ridotti Invalidi Civili al 100 %, posso essere acquistati solo presso i Lazio Style 1900
I bambini di 4 anni nati dal 1/1/2008 accedono allo stadio gratuitamente e senza biglietto.
Infine, all’ingresso il controllo dell’identità sarà effettuato su ogni singolo spettatore ed è pertanto obbligatorio esibire un documento di identità, compresi i minorenni.
RESTRIZIONI SULLA VENDITA ADOTTATE DALL' OSSERVATORIO SULLE MANIFESTAZIONI SPORTIVE:
- nessuna.
Lazio - Getafe. Vendita tagliandi.
La S.S. Lazio comunica che, sono in vendita i tagliandi della gara amichevole LAZIO - Getafe in programma sabato 11 agosto alle ore 21:00.
I tagliandi si potranno acquistare presso:
- le ricevitorie della Lottomatica circuito nazionale clicca qui
- il sito internet Listicket o tramite il Call Center al numero a pagamento 892.982 - (molto utile è la possibilità di stampare da casa i tagliandi acquistati via internet)
Si ricorda che chi acquista un biglietto è tenuto a mostrare il suo documento di identità, pena l’impossibilità di emettere il titolo di accesso ( D.L. 8/2/2010 nr. 8)
Per i ragazzi under 14, è possibile esibire anche solo il tesserino sanitario, per gli altri minori più grandi, è necessario esibire in alternativa in originale o in copia:
- il documento di identificazione rilasciato dal Comune;
- carta d'identità;
- lo stato di famiglia con foto;
- il certificato di nascita con foto o il passaporto di un genitore (in cui compaia ovviamente il minorenne).
Il numero massimo di tagliandi acquistabili da una singola persona è di quattro e con le nuove disposizioni dell' Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive, è possibile presentare per le altre eventuali tre persone, anche solo la copia del documento d'identità.
Settori e prezzi:
(*) Possono acquistare un tagliando Ridotto Under 16 i ragazzi nati dal 1/1/1996 al 31/12/2007
I bambini di 4 anni nati dal 1/1/2008 accedono allo stadio gratuitamente e senza biglietto.
Infine, all’ingresso il controllo dell’identità sarà effettuato su ogni singolo spettatore ed è pertanto obbligatorio esibire un documento di identità, compresi i minorenni.
RESTRIZIONI SULLA VENDITA ADOTTATE DALL' OSSERVATORIO SULLE MANIFESTAZIONI SPORTIVE:
- nessuna.
I tagliandi si potranno acquistare presso:
- le ricevitorie della Lottomatica circuito nazionale clicca qui
- il sito internet Listicket o tramite il Call Center al numero a pagamento 892.982 - (molto utile è la possibilità di stampare da casa i tagliandi acquistati via internet)
Si ricorda che chi acquista un biglietto è tenuto a mostrare il suo documento di identità, pena l’impossibilità di emettere il titolo di accesso ( D.L. 8/2/2010 nr. 8)
Per i ragazzi under 14, è possibile esibire anche solo il tesserino sanitario, per gli altri minori più grandi, è necessario esibire in alternativa in originale o in copia:
- il documento di identificazione rilasciato dal Comune;
- carta d'identità;
- lo stato di famiglia con foto;
- il certificato di nascita con foto o il passaporto di un genitore (in cui compaia ovviamente il minorenne).
Il numero massimo di tagliandi acquistabili da una singola persona è di quattro e con le nuove disposizioni dell' Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive, è possibile presentare per le altre eventuali tre persone, anche solo la copia del documento d'identità.
Settori e prezzi:
S E T T O R E
|
INTERO
|
RID. UNDER 16 (*)
|
TRIBUNA TEVERE |
25 €.
|
16 €.
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CURVA NORD |
12 €.
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DISTINTI NORD EST |
12 €.
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(*) Possono acquistare un tagliando Ridotto Under 16 i ragazzi nati dal 1/1/1996 al 31/12/2007
I bambini di 4 anni nati dal 1/1/2008 accedono allo stadio gratuitamente e senza biglietto.
Infine, all’ingresso il controllo dell’identità sarà effettuato su ogni singolo spettatore ed è pertanto obbligatorio esibire un documento di identità, compresi i minorenni.
RESTRIZIONI SULLA VENDITA ADOTTATE DALL' OSSERVATORIO SULLE MANIFESTAZIONI SPORTIVE:
- nessuna.
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