Sul pullman per Rivisondoli, dieci giorni fa, all'alba del ritiro della
nuova Primavera, mancava solo lui all'appello.
Vlad Marin aveva già
compiuto la sua scelta, aveva ceduto alle sirene provenienti dalla terra
d'Albione, sedotto dal fascino dell'Academy di un club in ascesa come
il Manchester City. Nubi all'orizzonte, fino a quel momento, Bollini,
allenatore che in lui ha sempre creduto, lo aveva lanciato nelle
final-eight di Gubbio. Lui, Vlad, aveva cominciato la stagione agli
ordini di Simone Inzaghi, tra le fila degli Allievi Nazionali. Poi il
salto in Primavera, a campionato in corso: i primi spezzoni, le prime
prove convincenti. Ha scalato posizioni Marin, Bollini si è convinto e
ne ha fatto parte integrante del gruppo che ha lanciato l'assalto allo
Scudetto, poi sfumato nella finale con l'Inter. Nessuno si aspettava
l'addio in società, nessuno si sarebbe aspettato anche certe lezioni da
alcuni agenti.
Igli Tare, in Esclusiva ai microfoni di lalaziosiamonoi.it, non usa mezzi termini: "Io credo che più delle parole, siano importanti i fatti -ha dichiarato il diretto sportivo biancoceleste-
e i fatti dicono che nessuna società in Italia ha schierato titolare fisso un ragazzo del '95 durante le finali scudetto.
La Lazio ha dimostrato di credere nel ragazzo, ma è pur vero che lui
era in Primavera da soli quattro mesi e come altri stava portando avanti
un percorso, anche se le qualità erano importanti. Marin ha giocato
sotto età e la società ha dimostrato di credere in lui, parlano i fatti".
Il comportamento di alcuni protagonisti dell'operazione, non è piaciuto
dalle parti di Formello. Ci si aspettava chiarezza, un comportamento
più limpido: "
Se andate a vedere la procedura con i quali
sono stati acquistati i giovani stranieri dalla Lazio. Prima sono state
contattate le società, ci si è accordati con i club per fare dei provini
ottenendo tutti i permessi e dopo aver trovato l'accordo economico e
allora questi giovani sono passati alla Lazio. Il caso Marin non ha
niente a che fare con la lealtà. Io credo che sia stata data
priorità all'aspetto economico e non alla crescita del ragazzo. Non è
vero che alla Lazio, ogni anno, si perdono tre o quattro prospetti,
questo è un caso particolare, dove non c'è stata correttezza. Qualcuno
doveva chiamarci e chiedere quali fosser le nostre intenzioni, i nostri
progetti sul ragazzo. Se fosse stato fatto questo discorso e non ci
fossero state risposte adeguate, allora potrei anche capire. Ma
così...". E' rammaricato Tare, è convinto che la Lazio meritasse un
trattamento diverso, un approccio più rispettoso da tutte le parti in
causa. Nei giorni scorsi si è parlato di attacco a Mancini, Tare frena.
"I
o non credo che Mancini abbia il tempo per queste situazioni,
purtroppo ci sono altre persone che lavorano in modo particolare. Poi
quello che conta sono le parole dell'allenatore (Bollini ndr) e se
chiedete al mister vi dirà che il giocatore fino al giorno della
partenza per il ritiro, si era presentato agli allenamenti. Anche da
questo si vede chi lavora in modo corretto e chi no e queste cose
lasciano perplessi. Prendete l'esempio di Tommasone: quello è un caso
completamente diverso. Lì c'è stata anche una valtuazione tecnica.
Abbiamo Rozzi, Keita, Tira, Vivacqua e Lombardi. Quindi la società ha
dovuto fare una scelta". Non solo Marin, però. Anzi. La Primavera
regala indicazioni più che positive. Dal ritiro di Rivisondoli, Bollini
ha tratto spunti importanti. La squadra risponde bene, i nuovi si stanno
integrando al meglio nel credo tattico dell'allenatore di Poggio Rusco.
Il suo 4-3-3 è modulo che esalta i giocatori di talento. Talento che
certo non manca a
Milos Antic, centrocampista
dell'Under 18 serba (in possesso del passaporto svizzero), prelevato dal
Grasshopper. Ne parlano come di uno dei maggiori talenti in
circolazione. Un colpaccio. "
Sì è vero, lo abbiamo preso ed è un ragazzo molto forte e di prospettiva. Vedrete".
Dalla Primavera alla prima squadra, il passo è breve. La Lazio vive
giorni bollenti, non solo per i vari "Nerone", "Caronte" e "Caligola".
L'amichevole persa contro il Getafe ha lasciato qualche strascico. La
quarta sconfitta, in altrettante gare di un certo livello, ha
preoccupato Petkovic che si è sfogato in conferenza stampa, chiamando a
raccolta la squadra. Tare, però, spende parole di stima nei confronti
sia dei giocatori, che del tecnico: "
Lo dicono i fatti:
questa è una squadra che quando ha fame, quando ha la voglia giusta può
fare ottime cose e battere chiunque. Questo non vuol dire che la società
sia seduta ad aspettare, siamo consapevoli di dover fare alcune cose
che, però, devono essere fatte bene. Noi dobbiamo muoverci
nell'interesse della squadra. Bisogna avere la pazienza di
aspettare, si deve avere fiducia nella squadra e nel nuovo staff. Non si
possono dare giudizi ad agosto". Le polemiche, in questi giorni,
non sono mancate. Il mancato arrivo di alcuni giocatori che -da tempo-
erano stati accostati alla Lazio, ha procurato sconforto tra i tifosi.
Al 13 agosto è arrivato il solo
Ederson, ma Tare rilancia:
"Io credo
che la differenza tra noi e le squadre che ora vengono incensate per il
mercato portato avanti fino adesso è che queste -negli ultimi anni- ci
sono sempre state dietro. Io sono convinto che la rosa della Lazio sia
già buona, questo non toglie che la società è consapevole di dover
intervenire. La squadra, però, va rinforzata nel modo giusto, non
dobbiamo prendere giocatori per fare numero. Dobbiamo intervenire per
migliorare la rosa a livello di caratteristiche. In questo mercato ci
sono stati tanti episodi sfavorevoli e non fallimenti. Putroppo ci sono
trattative che vanno bene e altre meno, ma questo non toglie che questa è
una buona squadra e purtroppo ho sentito tante critiche che -a volte-
sono state strumentali". Granqvist,
Xandao o un
terzino sinistro. I nomi fatti sono tanti ma il ds della Lazio glissa, non vuole scoprire le carte: "
Io
non ho mai detto che Xandao è un'alternativa. Ho detto che potrebbe
essere, ma in questo momento non è lui. Radu al centro e acquisto di un
terzino? La Lazio sta valutando tutte le situazioni, vediamo...".
Diciotto giorni al 31 agosto, diciotto giorni prima di tracciare un
bilancio. La Lazio lavora per confermarsi ai piani alti.
Fonte: MarcoValerio Bava-Lalaziosiamonoi.it
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