Lunedì pomeriggio, il Gip di Cremona Guido Salvini, ha concesso gli
arresti domiciliari al centrocampista biancoceleste Stefano Mauri, dopo
una settimana trascorsa tra le sbarre. Ma la deposizione rilasciata dal
calciatore brianzolo non ha affatto convinto Salvini che, in merito
alle dichiarazioni sulla scheda intestata ad un’altra persona che
avrebbe dovuto scommettere su gare di basket americano, ha così
commentato la versione dei fatti fornita dal capitano del club
capitolino: "E’ scarsamente plausibile e, almeno allo stato, appare costruita a posteriori". Per saperne di più riguardo a quali nuovi scenari si stanno prospettando per il giocatore laziale, i microfoni di Lalaziosiamonoi.it hanno contattato in esclusiva uno dei legali di Mauri, l’avv. Matteo Melandri.
“Sono pienamente soddisfatto inoltre, io facendo il penalista, non
posso che sottolineare che questi avvenimenti mi fanno ben sperare.
Abbiamo fatto un impugnazione al Tribunale del Riesame. La
stessa ordinanza verrà comunque valutata dal tribunale del Riesame
quanto prima quindi, in quella sede, riteniamo che ci possano essere
delle fortissime possibilità che quell’ordinanza possa essere annullata.
In quel caso, tornerebbe non soltanto in libertà, ma
soprattutto verrebbero minati quei presupposti che noi continuiamo a
denunciare nel corso di questi giorni. Noi riteniamo questa ordinanza
assolutamente illegittima perché non ci sono e non c’erano i presupposti
per poter arrivare all’arresto di Stefano Mauri”. Il Gip non si è ritenuto soddisfatto del colloquio avvenuto con Mauri.
“Il Gip dice che, per quanto riguarda le giustificazione fornite da
Stefano con riferimento alla scheda di Samantha Romano, secondo lui sono
considerazioni fornite a posteriori. Questa è una cosa, a mio avviso
abbastanza incredibile, vengono cambiate le regole del processo. Lei
deve sapere che il processo non è inquisitorio, ma accusatorio. Ovvero
la Procura deve avere, non solo per poter emettere un’ordinanza di
custodia cautelare ma anche per poter rinviare a giudizio un soggetto,
per reati di questa gravità, deve avere elementi di prova tali che, da
soli, possano sostenere l’accusa in giudizio. Stefano dovrebbe
avere un processo penale e, le prove nei confronti della sua
responsabilità, sono dei contatti telefonici con questi soggetti. Con queste tesi accusatorie e con queste prove, la Procura non va da nessuna parte. Quindi non è che tu mi arresti e poi mi dici ‘adesso mi devi giustificare perché avevi il telefono di Samantha Romano’”.
Oggi, sui giornali, è uscita la notizia su presunte intercettazioni di
Mauri avvenute nelle sue automobili. Queste intercettazioni, sempre
secondo le testate giornalistiche, sarebbero dovute essere il tema
centrale dell’interrogatorio del centrocampista. “Tutto ciò che oggi
è uscito sui giornali, non è altro che l’ennesimo episodio di
violazione del segreto istruttorio. Tutte queste cose sulle
conversazioni non sono contenute nell’ordinanza e non sono neanche negli
atti a sostegno della misura. Queste cose che sono uscite oggi sul
giornale, noi non possiamo neanche saperle perché non sono presenti
nell’ordinanza. Questo processo, da quando è iniziato, continua ad avere
queste fughe di notizie che sono allarmanti: sui giornali veniamo
perfino a sapere quali saranno le domande che il pubblico ministero
vorrà fare a Mauri nell’interrogatorio forse di questa settimana? Se
fossero delle conversazioni così rilevanti come scrivono i giornali, per
quale motivo non sono state messe nell’ordinanza? Evidentemente non
erano così importanti”. Quindi, queste conversazioni, non sono state fatte sentire al Mauri ed ai suoi avvocati…“Assolutamente
no. Oggi il giudice doveva decidere sull’istanza che è stata fatta dopo
l’esito dell’interrogatorio. Poi, le indiscrezioni che sono trapelate
dai giornali, sono su elementi che non sono tra gli atti a sostegno
della misura. Quindi fanno parte ancora del segreto istruttorio perché,
fino a prova contraria, questo è un fascicolo ancora in indagine, che
guarda caso hanno i giornali ma non hanno i difensori e non sono stati
contestati a Stefano nel corso dell’interrogatorio ovviamente perché non
facevano parte dell’ordinanza”. Il biancoceleste è uscito dalla detenzione del carcere di Cremona dopo una settimana passata dietro le sbatte. “Sta benissimo ed è contentissimo, non vede l’ora di riabbracciare i genitori. Rimane a Monza da loro”. La mossa successiva che attende l’avvocato Melandri ed il suo assistito è…“Il
prossimo passo non è altro che l’udienza al Tribunale del Riesame,
aspettiamo con ansia di poter gridare le nostre ragioni. Confidiamo che
il tribunale possa annullare l’ordinanza impugnata. Quando ci
sarà l’udienza? Ancora non lo sappiamo, ho impugnato l’ordinanza
giovedì. Funziona così: il Tribunale del Riesame deve chiedere gli atti a
Cremona e, dal momento in cui riceve gli atti, ha dieci giorni per
poter decidere sull’impugnazione. Questo vuol dire che in dieci giorni
da quando ha ricevuto gli atti deve fissarmi l’udienza e decidere già
sul provvedimento. Per i primi giorni della prossima settimana dovrebbe
esserci”. La scarcerazione di Mauri fa ben sperare i tifosi
biancocelesti che, a questo punto, confidano i notizie confortanti sul
fronte del processo sportivo. “Su questo confido che, se il
Tribunale del Riesame dovesse darci un provvedimento, che noi cerchiamo,
tutto questo ovviamente potrebbe avere dei risvolti positivi anche nel
processo sportivo. Cerco però di affrontare un ostacolo alla volta. Per
il momento abbiamo davanti un processo penale e avevamo un’ordinanza di
custodia cautelare in carcere e già abbiamo ottenuto un primo passaggio
fondamentale perché Stefano è libero è sta a casa. Il nostro
prossimo impegno è quello di consentire a Stefano di tornare libero
completamente, riteniamo che questa detenzione sia assolutamente
illegittima. Poi affronteremo uno per volta tutti i problemi
che si affronteranno, il prossimo passo sarà sicuramente quello del
processo sportivo. Però sicuramente dopo l’udienza del Tribunale del
Riesame che, a questo punto, devo dire che confido e do un’importanza
significativa a tutta la vicenda”.
FONTE: ALESSANDRO ZAPPULLA LALAZIOSIAMONOI
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