Era il 3 aprile 2012, la Lazio allo Stadio Olimpico schianta il Napoli nel giorno del ricordo di Giorgio Chinaglia. Al termine della partita Stefan Radu corre sotto la Curva Nord per festeggiare la vittoria e il rinnovato sogno Champions. Canta i cori biancocelesti, canta, si batte i pugni sul petto a indicare l'aquila sulla maglia. Durante i festeggiamenti viene immortalato in uno scatto di un fotografo: braccio teso come fosse un saluto romano, anche se era evidente a tutti fosse un attimo bloccato da una fotografia. La Lazio difende a spada tratta il difensore biancoceleste, i giornali subito si scagliano contro il gesto del rumeno recidivo a riguardo: ricordano quel braccio teso durante un derby del 13 marzo 2011. "Alcuni organi di stampa hanno pubblicato la foto del calciatore Stefan Radu, scattata ieri sera in occasione dell'esultanza per la vittoria della Lazio sul Napoli, attribuendogli atteggiamenti di apologia del fascismo. La foto è stata tratta da un filmato che riproduce esattamente il movimento del calciatore, che stava dirigendosi sotto la curva per festeggiare con i tifosi il successo, e non ha nulla a che vedere con gesti apologetici di alcun genere", così la società spiega l'accaduto. Radu sarà anche ascoltato qualche giorno dopo, esattamente il 18 aprile, dalla Procura Federale. L'obiettivo è accertare, anche con i video della partita, se c'era o meno l'intenzionalità di quel gesto: "Radu non sa neanche cosa sia il fascismo. Abbiamo portato un video in cui si vede che non si tratta di saluto romano", aveva spiegato al termine dell'audizione l'avvocato della Lazio Gian Michele Gentile. Ma il Procuratore Federale non è d'accordo con la società biancoceleste, e ha deferito Radu e il club capitolino per responsabilità oggettiva.
Questo è quanto riporta il comunicato stampa della FIGC:
Il Procuratore Federale, esaminati gli atti e valutate le risultanze dell’istruttoria
espletata, ha deferito alla Commissione Disciplinare Nazionale:
per la violazione dell’art. 1, comma 1, con riferimento all’art. 12, comma 5, del Codice
di Giustizia Sportiva:
• STEFAN RADU, calciatore tesserato per la S.S. Lazio S.P.A.;
per aver posto in essere la condotta sopra descritta, ovvero aver salutato i propri
sostenitori con il braccio destro teso ed alzato, con le dita della mano serrate;
per la violazione dell’art. 4, comma 2, con riferimento all’art. 12, comma 5, del Codice
di Giustizia Sportiva:
• la società S.S. LAZIO S.P.A.;
a titolo di responsabilità oggettiva per la violazione ascritta al proprio tesserato.
Per vedere il comunicato ufficiale clicca qui
Nessun commento:
Posta un commento