Mauro Zarate |
All'Olimpico arriva Zarate
La dura legge dell’ex. Per la Lazio quest’anno è stata quasi una tassa da pagare. A caro prezzo. Infortuni a parte, la squadra di Reja ha dovuto fare i conti anche con vecchie e recenti conoscenze
di maglia biancoceleste che hanno creato non pochi danni. La maggior parte di loro sono andati via da Roma durante il mercato, estivo e invernale, e durante la stagione si sono presi delle belle rivincite. In tutto, considerando pure i giocatori-tifosi, si tratta di ben sei calciatori. Ex al veleno che alla Lazio, facendo un po’ di conti, hanno tolto dai cinque agli otto punti. Ne bastava la metà di questi per essere già in Champions League da un bel pezzo e non dare alcun senso alla sfida di domenica prossima con l’Inter.
I più devastanti sono stati Floccari e Carrizo. Ironia della sorte, e forse la beffa più grande, entrambi al momento sono ancora di proprietà della Lazio. Il primo, l’attaccante, è stato micidiale e decisivo nella doppietta siglata più di un mese fa al Tardini, dove probabilmente si è vista una della Lazio più brutte della stagione. Il portiere argentino, invece, ha parato di tutto, negando due volte il gol a Mauri, una ciascuno a Klose e Candreva. Quel giorno la Lazio non brillò più di tanto, ma creò almeno quattro nitide occasioni da rete e Carrizo fu l’uomo in più del Catania. Per non parlare di Pinzi dell’Udinese che nella sfida dell’andata all’Olimpico siglò il pareggio a pochi minuti dalla fine, togliendo due punti pesanti ai biancocelesti. Oppure la rete del vantaggio del Bologna (che poi ha vinto 3-1 a Roma) segnata da Portanova che non ha mai giocato nella Lazio, ma che non ha mai nascosto la sua passione laziale. Inifluente il gol di Pandev per il momentaneo pareggio con il Napoli all’Olimpico; determinante quanto un gol, invece, il fantastico tackle di Nesta alla prima di campionato, grazie al quale riuscì a fermare l’isolato Cissè a pochi passi da Abbiati. Mancava poco alla fine e il risultato era fermo sul 2-2.
Zarate, croce e delizia. Premesse e ricordi di tutto quello che hanno fatto fino ad ora gli ex laziali perché all’appello ne manca ancora uno. Forse il più importante di tutti e mai dimenticato dai tifosi: Maurito Zarate. Croce e delizia della vecchia Lazio. Il più temuto per colpi e guizzi da campione. Domenica tornerà per la prima volta da avversario all’Olimpico. La sua non è stata una grande stagione, motivo in più per non fidarsi affatto e stare molto attenti. In 31 partite giocate con la maglia nerazzurra Maurito ha segnato appena 3 reti. Prima con Gasperini e Ranieri non c’era alcun rapporto, adesso con Stramaccioni la storia è cambiata. Il nuovo allenatore gli dà fiducia e lui spesso è riuscito a ricambiare, segnando due gol determinanti con Genoa e Cesena.
Con i tifosi e con qualche compagno (Gonzalez) il rapporto è rimasto ottimo, non si può dire altrettanto per Reja. Il suo grande nemico. Domenica si ritroveranno davanti uno contro l’altro e Zarate proverà in tutti i modi a rovinargli la festa. Probabile che in caso di gol, Maurito non esulti. Il suo futuro sembra ormai già scritto e al momento è più vicino a un ritorno alla Lazio che a una conferma interista. Moratti a gennaio aveva fatto capire a Lotito che non l’avrebbe riscattato. Qualche settimana fa c’è stato un contatto tra le due società e l’Inter avrebbe mostrato disponibilità al riscatto, ma non certo a 15,7 milioni di euro (la cifra pattuita ad agosto), bensì a 5/6 milioni. La Lazio ha ringraziato e, per ora, salutato. (Daniele Magliocchetti)
Fonte: IL MESSAGGERO
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