Stefano Mauri |
Ecco, in versione integrale, le parole dei legali del calciatore biancoceleste, ai microfoni di SKYSPORT2.
Come è andato l'interrogatorio?
«Non è stata fatta alcuna ammissione. Stefano è riuscito a ricostruire con discreta puntualità quelle che sono le sue valutazioni sulla base dell'ordinanza che ha letto e che si è studiato. Uso il termine "discreta" perchè ovviamente le fonti di prova a sostegno dell'ordinanza di custodia cautelare non sono altro che contatti telefonici. Non c'è né il contenuto di un messaggio né tantomeno una conversazione che viene riportata come indiziaria, nei suoi confronti. Poi ovviamente ha chiarito come non abbia intrattenuto nessun tipo di contatto con soggetti diversi da Zamperini e da Luca Aureli che sono le uniche due persone che lui conosce, rispetto a quelli che sono i soggetti indagati e raggiunti dalla custodia cautelare. Quindi, nessun rapporto con gli zingari e con gente che appartiene a mondi diversi da quelli che Stefano abitualmente frequenta. Per quanto riguarda invece il traffico telefonico con Luca Aureli è stata fornita una ricostruzione che al momento è al vaglio degli inquirenti. Noi abbiamo accordato con la procura e con il GIP che ovviamente, su questo aspetto manterremo la massima riservatezza, proprio per consentire tutte le valutazioni del caso all'organo inquirente, per verificare l'attendibilità delle dichiarazioni rilasciate da Stefano».
Sulle presunte relazioni con gli "zingari".
«Stefano Mauri non ha mai avuto nessun tipo di relazione in alcuna forma con questo Ilievsky. Se poi per avventura, noi al momento lo escludiamo, il costui possa avere avuto l’opportunità di farsi fotografare accanto a un giocatore famoso, può darsi che possa emergere. Allo stato non possiamo che ritenere che sia una semplice illazione come tante altre che sono state riportate dalla stampa. Ripeto non c’è nessun collegamento tra Stefano Mauri e il signor Ilievsky. Nessun collegamento».
Sui contatti con Zamperini.
«Zamperini è un amico di una vita di Stefano Mauri, con il quale intrattiene costantemente numerosissimi rapporti telefonici e anche chiaramente di frequentazione abituale. Abbiamo anche detto al gip che siamo disposti a presentare noi come produzione documentale i tabulati che possono dimostrare come anche in periodi diversi da quelli in analisi, il numero di telefonate e messaggi fosse identico come frequenza a quello che viene contestato e visto come indizio dall’organo inquirente. Questo è rapporto di Stefano con Zamperini che peraltro, quando viene raggiunto dalla disposizione di custodia cautelare, Stefano si trova a Miami e da lì capisce che Zamperini era accusato di questo tipo di illeciti di cui lui non era assolutamente a conoscenza».
Come sta Stefano?
«Stefano è effettivamente sereno. Lui è assolutamente tranquillo e ci ha espresso con la stessa determinazione che aveva dimostrato nei giorni passati. Sta bene, aspetta soltanto di tornare a casa».
Si era preparato per l'interrogatorio?
«Aveva voglia di chiarire. È arrivato molto preparato, è chiaro che aveva voglia di essere sentito. Mi sembra che abbia affrontato in modo egregio l’interrogatorio pur non essendo abituato a questo genere di confronti, si è tolto un peso è fiducioso anche lui di tornare presto a casa».
Perché Mauri si e gli altri no?
«Noi non possiamo rispondere rispetto a ciò che è scritto nell’ordinanza. Il gip Salvini ha scritto che l’unica esigenza cautelare era di ricevere dichiarazioni il più spontaneo e genuino possibile, e quindi che non fossero diciamo concordate con gli altri soggetti indagati. Perché lui e non altri? Non possiamo saperlo, ma oggi ha risposto positivamente alle domande del gip, e nella giornata degli arresti Stefano Mauri si era presentato di sua spontanea volontà per farsi interrogare. Più spontaneo di così».
Non sembrano esserci molte prove.
«Non esiste una scheda di Mauri con la quale potesse avere parlato con gli “zingari”. La valutazione che abbiamo avuto noi è che non ci sia niente contro di lui, immaginiamo che l’attività di indagine degli ultimi mesi sia stata di verifica, di accertamenti di conti correnti bancari e nulla è emerso. Soprattutto non sono emersi contatti con altre persone perché altrimenti sarebbero stati oggetto delle motivazioni della custodia cautelare».
Perché non è stata accolta la richiesta di scarcerazione immediata?
«Sono le dieci di sera e gli uffici, sia del gip Salvini che del carcere di Cremona, si troverebbero in grossa difficoltà. Il gip ci ha detto che domani non sarà possibile prendere un provvedimento per problemi che non riguardano l’inchiesta. Ci ha fatto capire che venerdì prenderà una decisione, rispetto alla nostra richiesta di scarcerazione immediata».
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