giovedì 31 maggio 2012

Dalla Caritas ai preliminari di Champions League

Vladimir Petkovic
RASSEGNA STAMPA – IL CORRIERE DELLO SPORT




E’ alto un metro e novanta, ha gli occhi azzurri. Trasmette personalità. Incute rispetto, non timore. E’ riservato, non burbero. Ama poco i riflettori, ma è disponibile: gentilezza, educazione. Un signore, in campo e fuori.[...]
 Difensore centrale o mediano davanti alla difesa, era difficile vederlo litigare o discutere durante una partita. Nel 1985 si laureò campione di Jugoslavia con l’Fc Sarajevo. Due anni più tardi, anche a causa del conflitto etnico, si trasferì nella Svizzera tedesca. [...]
S’è guadagnato tutto da solo e ha sempre avuto l’umiltà di mettersi in discussione. «Non pensavo potesse crescere così tanto» ha confessato Antonio Esposito, suo giocatore ai tempi del Lugano. Ex centrocampista di Basilea, Saint Etienne e Grasshoppers, una comparsata nel campionato italiano con il Cagliari nel 2000-01. Sino a sei anni fa, Petkovic non poteva vivere solo di calcio e faceva il doppio lavoro. Era dipendente della Caritas di Lugano. Raccoglievano mobili e vestiti per chi ha bisogno. Vlado si occupava della parte amministrativa, riuscendo a farci entrare anche il calcio. Il suo Bellinzona, per aspettare il mister, non si allenava mai prima delle sei di sera.
Bosniaco di nascita, Petkovic compirà 49 anni il 15 agosto. Possiede passaporto croato e ha acquisito la cittadinanza svizzera. Parla l’italiano con un accento slavo che fa sorridere i giocatori. «Ogni tanto lo imitano. E’ un mister di poche parole, molto diretto e sereno nei rapporti, sa gestire il gruppo. Non ricordo di averlo mai visto discutere con uno di noi» ha aggiunto Esposito. Petkovic parla diverse lingue, è pronto a confrontarsi e spiegarsi con tutti i suoi giocatori. Conosce bene anche il tedesco, il francese e lo spagnolo. E’ un poliglotta. Fuori dal campo, come Reja, è legatissimo alla famiglia. Da zia Livia a Formello passeranno alla signora Ljiljana. Vladimir ha due figlie: Ines, di 22 anni, studia all’università di Zurigo. [...]
E’ stata una carriera in costante ascesa, l’unico stop in Turchia. I suoi successi sono cominciati con il Malcantone Agno, trascinato dalla prima divisione alla Challenge League (serie B) e ai quarti di finale della Coppa Svizzera. Alla guida del Bellinzona ha scoperto Lulic e ha conquistato una promozione in Axpo League prima di affermarsi con lo Young Boys, dove è esploso. Per due stagioni di fila (2008/09 e 2009/10) ha sfiorato il titolo, piazzandosi per due volte al secondo posto in Axpo League. Il record di 150 punti in due campionati. Le vittorie storiche con Tottenham e Fenerbache nei preliminari di Champions; con Stoccarda, Getafe e lo Zenit di Spalletti (che gli fece i complimenti) in Europa League.

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