Giancarlo Oddi |
Dai primi passi a Maestrelli
Comincia a giocare da ragazzino nel Santos Roma, la squadra del suo quartiere (il Tufello-Montesacro) ed a quel tempo viene descritto come una promettente mezz'ala. A quattordici anni passa al Gate, la squadra del quotidiano Paese Sera per poi essere acquistato l'anno successivo dall'Almas Roma del quartiere San Giovanni. Qui Oddi arretra la sua posizione in campo trasformandosi prima in mediano di spinta, poi in libero ed alla fine in terzino destro.
I piedi non sono raffinati ma mostra già il carattere agonistico sebbene non abbia ancora vent'anni, tanto che il 16 marzo 1966 sostiene un provino a porte chiuse, insieme ad altri 25 calciatori (tra cui Bruschettini e Chinellato) con la Roma al Flaminio. Nel 1967 gli osservatori della Lazio lo portano ai campi d'allenamento di Tor Di Quinto. Nella stagione 1967/68 entra nella Primavera, vince il campionato De Martino e fa una presenza in Serie B.
L'anno successivo, per problemi economici della famiglia, chiede di andare a giocare in provincia e la Lazio lo presta al Sora in serie D dove fa un buon campionato.
Comincia a giocare da ragazzino nel Santos Roma, la squadra del suo quartiere (il Tufello-Montesacro) ed a quel tempo viene descritto come una promettente mezz'ala. A quattordici anni passa al Gate, la squadra del quotidiano Paese Sera per poi essere acquistato l'anno successivo dall'Almas Roma del quartiere San Giovanni. Qui Oddi arretra la sua posizione in campo trasformandosi prima in mediano di spinta, poi in libero ed alla fine in terzino destro.
I piedi non sono raffinati ma mostra già il carattere agonistico sebbene non abbia ancora vent'anni, tanto che il 16 marzo 1966 sostiene un provino a porte chiuse, insieme ad altri 25 calciatori (tra cui Bruschettini e Chinellato) con la Roma al Flaminio. Nel 1967 gli osservatori della Lazio lo portano ai campi d'allenamento di Tor Di Quinto. Nella stagione 1967/68 entra nella Primavera, vince il campionato De Martino e fa una presenza in Serie B.
L'anno successivo, per problemi economici della famiglia, chiede di andare a giocare in provincia e la Lazio lo presta al Sora in serie D dove fa un buon campionato.
Anni indimenticabili
Un anno dopo è di nuovo a Roma ma racimola solo 3 presenze e per il 1970/71 va a giocare nella Massese, in Serie B. Tornato per la terza volta alla Lazio nel 1971/72, primo anno di Tommaso Maestrelli alla guida dei biancocelesti, gioca dieci partite e contribuisce alla promozione in Serie A. Il nuovo allenatore ha molta stima di lui, ma non vuole bruciarlo. L'anno successivo, con le partenze di Legnaro e Papadopulo, per lui si aprono le porte della prima squadra come titolare.
Per un triennio gioca 30 partite su 30 senza mai uscire nemmeno per un minuto. Riveste il ruolo di stopper puro con altissima affidabilità, sempre incollato al centravanti avversario ed esentato dai compiti di manovra, sebbene sia uno dei pochi stopper a giocare con entrambi i piedi e non gli manchino lucidità e visione di gioco. E' uno dei migliori difensori tra il 1972 e il 1974 e con Wilson e Martini fanno una diga difensiva quasi insormontabile.
Nell'estate 1973 ha richieste da tutte le squadre del nord, ma Lenzini e soprattutto Maestrelli, rifiutano qualsiasi ipotesi di trattativa per il suo cartellino. Nel febbraio 1974 viene convocato da Ferruccio Valcareggi in Nazionale e per lui si aprono le porte per la Coppa del Mondo che si svolge in Germania ma alla fine gli verrà preferito lo juventino Morini perchè ritenuto più esperto a livello internazionale, facendo infuriare non poco gli altri laziali convocati in nazionale. Purtroppo non collezionerà nessuna presenza ufficiale in azzurro.
Si consolerà con lo Scudetto del 1974 vinto da romano nel suo stadio. La sera dei festeggiamenti fu derubato della sua auto con dentro il giaccone di pelle che, scaramanticamente, portava anche quando faceva un caldo da spiaggia. La macchina fu ritrovata pochi giorni dopo, ma del giaccone non ebbe più traccia. La stagione 1974/75 lo vide sempre protagonista, ma la malattia dell'allenatore fu un colpo tremendo per tutta la squadra che non si ripetè ai livelli della stagione precedente.
Ceduto al Cesena
Con Maestrelli malato, la Società compie l'errore di smembrare la squadra. Così, su indicazione dell'allenatore Corsini, spinto anch'esso da cattivi suggerimenti, anche Oddi viene ceduto, dopo 104 presenze in Campionato, 24 presenze in Coppa Italia e 4 presenze in Coppa UEFA in sei anni di Lazio. Finisce, insieme a Frustalupi al Cesena in cambio di Ammoniaci e Brignani, facendo la fortuna del piccolo club romagnolo che centrò la qualificazione in Coppa UEFA l'anno successivo.
Nella primavera del 1976, prima della gara di ritorno contro i biancazzurri, è al centro di uno spiacevole episodio che per poco non costa caro alla Lazio. Infatti i dirigenti biancazzurri, prima dell'incontro, ingenuamente vogliono saldare delle pendenze con lui e Frustalupi riguardanti le stagioni trascorse in biancazzurro. La faccenda viene scambiata per un tentativo di illecito e finisce sotto l'occhio del ciclone. Fortunatamente la Procura Federale capisce che si trattava solo di soldi arretrati e assolve tutti, ma la leggerezza poteva costare il deferimento al giocatore e la retrocessione a tavolino.
Nella squadra emiliana Oddi trascorre otto lunghi anni tra Serie A e Serie B ma il desiderio di tornare a Roma è così forte che nel 1983, a trentacinque anni, accetta di buon grado la chiamata dalla Lodigiani in C2, dove rimane un altro anno prima di terminare la sua carriera di calciatore.
Con Maestrelli malato, la Società compie l'errore di smembrare la squadra. Così, su indicazione dell'allenatore Corsini, spinto anch'esso da cattivi suggerimenti, anche Oddi viene ceduto, dopo 104 presenze in Campionato, 24 presenze in Coppa Italia e 4 presenze in Coppa UEFA in sei anni di Lazio. Finisce, insieme a Frustalupi al Cesena in cambio di Ammoniaci e Brignani, facendo la fortuna del piccolo club romagnolo che centrò la qualificazione in Coppa UEFA l'anno successivo.
Nella primavera del 1976, prima della gara di ritorno contro i biancazzurri, è al centro di uno spiacevole episodio che per poco non costa caro alla Lazio. Infatti i dirigenti biancazzurri, prima dell'incontro, ingenuamente vogliono saldare delle pendenze con lui e Frustalupi riguardanti le stagioni trascorse in biancazzurro. La faccenda viene scambiata per un tentativo di illecito e finisce sotto l'occhio del ciclone. Fortunatamente la Procura Federale capisce che si trattava solo di soldi arretrati e assolve tutti, ma la leggerezza poteva costare il deferimento al giocatore e la retrocessione a tavolino.
Nella squadra emiliana Oddi trascorre otto lunghi anni tra Serie A e Serie B ma il desiderio di tornare a Roma è così forte che nel 1983, a trentacinque anni, accetta di buon grado la chiamata dalla Lodigiani in C2, dove rimane un altro anno prima di terminare la sua carriera di calciatore.
Il ritorno in panchina
Nel 1984 Oddi si toglie gli scarpini e salta dall'altra parte del campo e cioè sulla panchina della Lazio. All'inizio fa il vice di Paolo Carosi che l'anno prima ha salvato la Lazio all'ultima giornata. Ma le cose quell'anno vanno male e la gioia della direzione tecnica della squadra annega nell'abisso della retrocessione. Dopo gli esoneri di Carosi e del subentrato Lorenzo a dieci partite dalla fine del Campionato, non basta il cuore di Oddi, rimasto il solo allenatore, a raddrizzare la rotta.
Il mister venuto dal Tufello racimola in tutto cinque punti frutto di cinque pareggi e la Lazio si classifica ultima, al pari con la Cremonese. Dopo questa stagione tempestosa, in cui la retrocessione riflette soprattutto il grande caos a livello societario più che le reali qualità tecniche dei giocatori, Oddi ritorna allenatore in seconda fino agli inizi degli anni Novanta, affiancando prima Gigi Simoni e Fascetti in Serie B, poi, dopo il ritorno in Serie A, Materazzi e Zoff. Vince un campionato con Lazio Master Calcio a 5 nel 1997.
All'arrivo di Zeman alla Lazio passa al settore giovanile. Fa anche una breve esperienza in Cina, ma dopo un po' ritorna a casa. Nel campionato 2007/08 è l'allenatore in seconda del Lecce, con Papadopulo trainer, e il 15 giugno 2008 conquista la promozione in Serie A. Nel Marzo 2011 sempre assieme a Papadopulo, va al Torino come vice allenatore, ma i due vengono sollevati dall'incarico dopo appena 12 giorni.
Palmares
1 Scudetto (Lazio) nel 1973/74
1 Campionato De Martino 1967/68
1 Campionato Under 23 1973/74
FONTE: LAZIOWIKI.ORG
Giancarlo Oddi, compie oggi 64 anni.
TANTI AUGURI GIANCARLO
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