Ederson, finalmente la Lazio.
«Sono veramente felice, finalmente si è
concretizzato il sogno di giocare in Italia, non vedo l’ora di iniziare.
Sono un tipo tranquillo, amo la mia famiglia, mia moglie e mio figlio,
con lui mi piace vivere il tempo libero. E in campo darò il massimo».
«Ho promesso che lo festeggerò volando come l’aquila Olympia, come quando ero più giovane».
Cinque anni di corteggiamento, è stata una rincorsa lunghissima…
«Negli ultimi mesi ho ricevuto molto offerte, il mio manager mi ripeteva che la mia squadra sarebbe stata la Lazio. Ho sempre pensato che il futuro era Roma».
Come sta fisicamente? Nelle ultime due stagioni ha lottato per via di fastidiosi infortuni.
«Gli infortuni fanno parte del passato, capitano ad ogni giocatore. Ora sto bene, mi sento al 100%, spero di giocare con continuità, ce la metterò tutta».
Ederson il duttile. Ma a lei dove piace giocare?
«Sono un 10, è il mio ruolo naturale, oppure agisco da seconda punta. Starà al mister decidere dove giocherò, avremo modo di parlare. A Lione ho giocato in cinque ruoli diversi, conta aiutare la squadra, l’importante è stare bene in campo per dare il meglio».
Ederson in serie A, teme l’impatto col calcio italiano?
«Era un obiettivo arrivare in serie A, è una nuova sfida, molto stimolante. La Lazio gioca in una piazza importante? Le cose difficili, se conquistate, diventano belle».
Vincere, è questo l’obiettivo.
«Mi hanno colpito le parole del presidente, mi ha detto “dobbiamo vincere”. Ecco, io sono venuto qui per questo, per vincere. La Lazio ha conquistato scudetti e coppe, l’anno scorso ha sfiorato la qualificazione in Champions. L’obiettivo è arrivare in Champions, arrivare fra i primi in campionato. Lotteremo per questo».
Due trequartisti: Ederson e Hernanes, funzionerà la coppia?
«Hernanes è una grande persona, è un grande campione, l’ho conosciuto in Nazionale. Non ci saranno problemi, possiamo giocare insieme, parleremo con Petkovic. L’importante è aiutarsi, sarà bellissimo giocare con lui e con gli altri campioni della Lazio».
Derby, sarà questa una delle missioni da compiere.
«Lo so, i tifosi mi hanno accolto benissimo, mi hanno chiesto di segnare un gol nel derby, so che è molto sentito».
Ha chiesto la maglia 10, conferma?
«E’ un numero mitico, con il 10 sulle spalle sono diventato campione del mondo Under 17. L’ho indossato nel Brasile, nel Nizza e nel Lione. Tanti campioni hanno avuto il 10, ma il numero di maglia non è la cosa più importante. Ho chiesto alla società se è disponibile, mi piace anche il numero 7». Dovrà giocare da numero uno, da campione.
Fonte: lazionews.eu
Nessun commento:
Posta un commento